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Garcia: «Non ho chiesto rinforzi. Questa Roma può vincere tutto»

03/01/2015 alle 10:35.
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CORSERA (G. PIACENTINI) - Sono passati diciotto mesi da quando si è seduto sulla panchina della Roma, pochi per dare sentenze definitive della sua esperienza, abbastanza per un primo bilancio. Di una cosa è però convinto: il calcio italiano, con i suoi (tanti) vizi e le sue (poche) virtù non lo ha cambiato. «Sono sempre lo stesso e mi fido del mio intuito».

Il boccone più amaro da mandare giù resta la gara del 5 ottobre scorso con la . «Perdere in quel modo è difficile da accettare, e forse non lo farò per tutta la vita, ma la verità appartiene al campo: quello dirà chi ha fatto meglio. Non ho un rammarico per i tre gol irregolari, è il sentimento di ingiustizia che è difficile da cancellare. Non credo alla sudditanza, piuttosto penso che gli arbitri vadano aiutati». Dopo quella gara disse che era sicuro che la Roma avrebbe vinto lo scudetto. «Un allenatore è anche un attore che deve comportarsi in un modo con i giocatori e in un altro con l’esterno. Era il momento giusto per dire quelle cose, ma io ci credo. Tutti noi vogliamo vincere dei titoli e costruire una squadra che abbia continuità anche in Europa, come vuole il presidente»».

La prima parte della stagione è stata positiva. «Abbiamo sempre dato prova di essere vivi, anche dopo le sconfitte più brutte. Le critiche non le ascolto: a Trigoria viviamo in una bolla, l’“ambiente” non esiste». Nel tritacarne sono finiti un po’ tutti, con e che hanno subito qualche critica di troppo. «Daniele è un grande giocatore e un grande uomo che ha avuto qualche difficoltà, noi però siamo una famiglia unita e io conto su di lui. Non ho mai allenato un centrocampista così completo: è fantastico. Manuel è stato sfortunato ma farà cose eccezionali».

A Pallotta non chiederà rinforzi a gennaio, anche se dopo la gara col Manchester in parlò di fatturato che fa la differenza. «Ogni anno devono arrivare calciatori più forti di quello precedente, ma anche il Psg e il che hanno disponibilità illimitate non hanno vinto la . È raro che il mercato invernale cambi le cose, per questo non ho chiesto nessuno: poi se partirà qualcuno, sarà rimpiazzato. non si muoverà, a meno che non abbia cambiato idea durante le vacanze. Miglioreremo la rosa a fine stagione, con i calciatori che ho possiamo fare grandi cose».

Alcuni dicono che la sua prima Roma giocasse meglio. «Non sono d’accordo, a volte siamo stati meno brillanti ma la toglie energia». Con molti giocatori si comporta da psicologo. «Penso che i sostituti di oggi saranno i titolari di domani, una parola in più o in meno può cambiare tante cose. I giovani? Penso al futuro del club, ma devo ottenere i risultati subito: con me Hazard non stava in panchina a 17 anni. A una Roma senza non penso, vinciamo quest’anno e i prossimi per consentirgli di fermarsi come merita, quando lo vorrà».

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