GASPORT (A. PUGLIESE) - Sarà anche perché tra l’infortunio (lesione al polpaccio) e la squalifica di Genova (sponda rossoblù), ha dovuto saltare — suo malgrado — il 25% delle partite di campionato (a cui vanno poi ad aggiungersi le assenze per scelta tecnica: Napoli e Inter, anche se in quest’ultima è subentrato). O sarà anche perché il mese di dicembre è stato davvero così brutto e pesante, di quelli che speri che Babbo Natale arrivi il prima possibile e si porti via tutto. Sta di fatto, però, che i numeri sono lì, chiari ed impietosi, e nella loro aridità ci dicono che Daniele De Rossi in questo primo scorcio di campionato è scivolato un po’ giù, diventando il quarto centrocampista di Garcia. Nonostante le parole d’oro che il tecnico francese gli ha riservato anche pochi giorni fa. Ora l’occasione di riprendere quel che è stato è ghiotta, a partire dalla sfida di domani ad Udine. Dove, però, dovrà fare grande attenzione e sminare il timorederby, evitando un giallo che (essendo in diffida) gli farebbe saltare la sfida alla Lazio di domenica prossima.
NUMERI ED EQUILIBRIO Finora De Rossi ha giocato 11 delle 16 partite di campionato. Nainggolan, ad esempio, ha fatto percorso netto, Pjanic ne ne ha saltata una sola, Keita appena due. Ed anche come minuti Daniele (886) è molto dietro, con il «ninja» che guida la classifica dei centrocampisti (1290 minuti giocati), Pjanic che si ferma a 1197 e Keita a 999. Insomma, con Strootman giocoforza fuori da questa corrida, De Rossi fino ad oggi è come se fosse finito metaforicamente in panchina. Non è così, è ovvio, perché l’importanza che il centrocampista azzurro riveste per la Roma non solo l’ha sottolineata proprio Garcia («Non ho mai avuto uno così, sa fare tutto, con lui difendiamo anche a tre. È un grande campione ed un grande uomo»), ma la si intuisce anche ogni volta che la Roma scende in campo. È vero che in campionato sono arrivate tre vittorie su 5 (i k.o. sono arrivati con Juventus e Napoli), ma nelle vittorie esterne contro Parma e Genoa la Roma ha dimostrato scarso equilibrio, proprio quello che le garantisce Daniele.
PASSAGGIO CHIAVE Insomma, per gettarsi alle spalle il dicembre nero De Rossi può ripartire già da domani ad Udine (sarebbe la sua 350a in Serie A), dove potrebbe indossare la fascia di capitano, nel caso in cui Garcia preferisca Destro a Totti. Lui, poi, è davvero l’uomo che dà equilibrio alla squadra, nel 433 (volante davanti alla difesa) e nel 4231 (mediano vicino a Nainggolan, con compiti più di copertura del belga). Un passaggio chiave per la Roma e e per lui, a ridosso della partita delle partite, il derby di domenica che sarà quasi una prova del fuoco, per lui che da sempre lo soffre e spesso lo sbaglia. Se tra Udinese e Lazio rivedremo il vero De Rossi, allora i numeri possono davvero andare in soffitta, loro e la loro aridità. E lui sarà di nuovo quello di sempre.