IL TEMPO (E. MENGHI) - La panchina iniziale di Keita e Nainggolan con il Sassuolo e i 22 minuti finali risparmiati a Pjanic sembrano più di un semplice indizio. Per il match decisivo con il City, Garcia rispolvera la mediana titolare. Numeri alla mano e complice un infortunio, De Rossi è il meno impiegato (1050 minuti totali) tra i centrocampisti. Radja lo supera di ben 434 minuti, quasi un girone di Champions intero. Ecco perché Daniele sembra destinato a iniziare in panchina la partita di mercoledì. Il nervosismo tradotto in espulsione sabato all’Olimpico è un motivo in più per non sceglierlo. Strootman stavolta si farà da parte, lui stesso sa di non essere al massimo: «Ringrazio i tifosi per il sostegno, sto lavorando duro per tornare al mio vecchio livello».
Non sarà solo la mediana a subire una trasformazione: Totti e Gervinho prenderanno il posto di Destro e Iturbe, mentre Ljajic va verso la sesta conferma. Maicon è pronto alla sfida da ex, Astori può tornare a far coppia con Manolas. Holebas non sembra in dubbio, De Sanctis sì: a Trigoria si interrogano su chi schierare tra i pali, resta difficile l’impiego di Skorupski.
Il City sbarca domani nella capitale senza Aguero: il danno ai legamenti del ginocchio è da chiarire, ma il forfait è sicuro. «Non sarà facile rimpiazzarlo, ma c’è Dzeko e forse anche Jovetic», ha detto Milner. L’ex viola è in dubbio, così come Kompany e Silva: oggi Pellegrini decide. Per Gervinho l’assenza che pesa di più è quella di Tourè, squalificato: «Il City non è lo stesso senza Yaya. Noi vogliamo vincere, loro sono obbligati a farlo, perciò la pressione è tutta su di loro». Intanto, Castan ha lasciato la clinica dopo la risposta positiva della TAC di controllo: «Sono già a casa, grazie a Dio!», il messaggio a corredo di una foto che lo ritrae sorridente a pranzo col fratello Lucian