IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - La sosta, forse per la prima volta, qualcosa lascia a Rudi Garcia. Per questi quindici giorni scarsi dovrà fare a meno di Manolas (la Grecia potrebbe liberarlo in queste ora, la Roma attende risposte), Yanga-Mbiwa, Torosidis, Pjanic, Keita (il Mali difficilmente lo libererà, la società spera), Nainggolan e Gervinho, più i giovani Uçan, Sanabria e Calabresi: tre difensori, tre centrocampisti e un solo attaccante, esclusi i baby che non giocano quasi mai con la prima squadra. Non sono andati via Destro per scelta tecnica del ct Conte, più, per guai fisici, Florenzi, Holebas, Astori e Maicon che, oltre alle note vicende disciplinari che lo hanno allontanato dalla Seleçao, non sta nemmeno bene, ma è sulla via della guarigione. Garcia ha pochi difensori, pochi centrocampisti (la nota lieta e che Strootman almeno ha un paio di settimane per lavorare e basta) ma può con una certa serenità, gestire soprattutto il parco attaccanti (tranne Gervinho), che fin ora gli ha dato grosse soddisfazioni ma che, quasi tutti è uscito da Roma-Torino con qualche affaticamento mentale. Il recupero, dunque, per alcuni di loro non dovrà solo psicologico.
IL SORRISO RITROVATO La scena di Totti-Garcia domenica sera: uno ride, l’altro non ha voglia nemmeno di rispondere né di guardare il suo allenatore. Dopo il lunedì di riposo, i due si sono incontrati a Trigoria per la ripresa del lavoro. Basti guardare la foto in alto a destra e si capisce che il malumore è passato. Sono tornati i sorrisi, pare. A Bergamo Totti non ci sarà: lui in testa ha l’obiettivo Mosca, partita clou del girone di Champions League. Dopo la doppia bastonata subita dal Bayern (il ritorno non l’ha giocato), Francesco è a caccia della serata di gloria, stile Manchester, sapendo che quella partita sì, la giocherà. Una specie di percorso parallelo: lui può concentrarsi solo su quello, senza sprecare energie per la trasferta di Bergamo. Quindi giorni di lavoro senza rancori.
BOTTE DA MATTIA Non si sa se Garcia lo farà giocare a Bergamo, o a Mosca, o in entrambe le occasioni, certo è che Destro in questo periodo dovrà sgomitare più di altre volte. Dovrà farsi strada sapendo che Totti non ci sarà a Bergamo, sapendo che l’unico attaccante non presente al momento tornerà stanco dal viaggio in Africa e che sicuramente dovrà giocare a Mosca e non (o meno) con l’Atalanta. Mattia, uscito imbronciato col Torino, nel tempo dovrà anche capire se accettare o meno questo ruolo di titolare a metà. Garcia lo impiega spesso ma forse non come vorrebbe lui. Destro soffre questa altalena e si sente sotto-impiegato. Musi lunghi non servono e soprattutto non lo aiutano a giocare di più e meglio. Se a Bergamo non dovesse scendere in campo? Difficile, ma non impossibile, visti i precedenti e visto anche l’ottimo stato di forma di Ljajic e il recupero di Florenzi. Il serbo sostiene che quella reazione al gol con il Toro fosse rivolta alla stampa. Bene, ci crediamo lasciano qualche dubbio in coda. Non accetta le critiche evidentemente. Adem ha giocato nove volte e ha segnato 3 reti, mentre Mattia è stato presente una volta in più, realizzandone 4 di gol. Garcia, insomma, sta utilizzando un po’ tutti, ma un po’ tutti sono in preda allo stress da panchina (tranne Gervinho). Questi giorni serviranno per calmare i bollori di alcuni e di recuperare altri, vedi Borriello e Iturbe. Ecco, appunto, Iturbe. Lui ha candidamente ammesso di sentirsi ancora «una pippa». Benissimo. Per lui questa pausa servirà ad arrivare a un rendimento da calciatore strapagato e non da pippa. Perché ciò avvenga, ha bisogno di stare bene e fin oggi ha subito troppi acciacchi ed è ancora indietro rispetto ad altri.