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Roma, ora serve Keita

27/10/2014 alle 08:17.
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IL TEMPO (A. AUSTINI) - Lo avevamo lasciato a Torino, con la testa tra le mani e lo sguardo incredulo per quello che stava combinando l’arbitro Rocchi. Poi la Roma lo ha «ceduto» al Mali che gliel’ha riconsegnato infortunato al polpaccio. l’ha presa molto male, e ne aveva ben donde.

Senza , il pallone in mezzo al campo scotta un po’ di più. E vincere le partite è diventato più difficile: i giallorossi ci sono riusciti una sola volta nelle ultime cinque, di cui tre giocate senza il centrocampista africano. Risultato: di nuovo a +3 e tutta da giocare.

Al di là dei punteggi, che dipendono soprattutto dalla forza degli avversari incontrati durante la serie (, Manchester e Bayern), è la manovra a centrocampo a risentire dell’assenza di . Quanto sarebbe servita contro il Bayern Monaco la sua capacità di «congelare» la palla nei momenti difficili, per consentire agli altri di rifiatare, ragionare e partire di nuovo all’assalto. La riprova c’è stata a Genova, dove ha mostrato i suoi limiti di condizione, ha accusato il primo, naturale calo della stagione e è partito in panchina perché non ne aveva più. Così c’è stata troppa frenesia nel palleggio: dalla panchina s’è sgolato per farlo notare.

Ora, non si può dire che la Roma sia -dipendente, le partite sapeva vincere lo scorso anno senza di lui e lo stesso ha fatto contro il Chievo nove giorni fa, ma che l’africano sia diventato una rotella fondamentale dell’ingranaggio è fuor di dubbio. Fino a quando stava bene, lo ha sempre utilizzato: dopo due spezzoni d’ambientamento con ed Empoli, è rimasto in campo 90 minuti in tutte le sei gare successive, guadagnandosi anche i gradi del terzo capitano dopo e .

L’attesa è quasi finita: l’elongazione al soleo sinistro si è rimarginata e ha ripreso un lavoro graduale sul campo. L’obiettivo è riaverlo sabato a , in una sfida che a Trigoria temono soprattutto per motivi ambientali: la squadra dovrebbe viaggiare in aereo e alloggiare in un albergo fuori à onde evitare un’accoglienza «speciale». Nel catino del San Paolo la tranquillità che il maliano sa infondere alla Roma sarà fondamentale. Chiunque gli giochi affianco: ad esempio, lo ha già utilizzato da intermedio insieme a . Difficile, ma non del tutto escluso, che Seydou torni in anticipo tra i convocati: mercoledì arriva il Cesena all’Olimpico, se tra oggi e domani riuscisse a fare passi in avanti potrebbe candidarsi per un posto in panchina.

È più indietro di lui , che punta . Migliorano e , ma al di là di possibili convocazioni «motivazionali», saranno disponibili a tutti gli effetti dopo la sosta di novembre. Sperando che a quel punto la non sia già scappata via.

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