IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - La notte dei desideri, un po’ anche la notte dei misteri. Lo scorso anno Lamela veniva presentato, poi è andato via; De Sanctis parlava al popolo come un capo di stato, scaldando i cuori di tutti, distrutti dalla stagione claudicante culminata con il derby di coppa Italia; Ljajic doveva ancora arrivare e soprattutto nessuno sapeva quanto quella Roma sarebbe stata bella. Stasera si riparte con un sogno nella testa, perché tutti sanno quanto sia forte la Roma. Lo scudetto? Si può. Lo sostengono in tanti, a Trigoria ne hanno preso tutti coscienza. La sfida è accettata, ha fatto sapere Garcia alle rivali. Il tecnico, già dall’Austria, ha chiamato a raccolta i tifosi, ieri ha anche twittat: «Ci vediamo allo stadio, forza Roma ». C’è il Fenerbahce davanti, un assaggio d’Europa per quelle 35/40 mila anime che hanno messo mano al portafogli (una curva 16 euro, non proprio poco di questi tempi) e per una sera riempiranno la Capitale, prima di andarsi a godere gli ultimi giorni di vacanza in attesa del fischio d’inizio, il 30 con la Fiorentina. L’Olimpico riapre le porte ai desideri e, con il mercato non ancora chiuso, ai misteri. Benatia c’è oggi (difficilmente giocherà), poi non si sa (si va verso il rinnovo, pare); Destro, stesso discorso. Ci saranno i nuovi, da Cole a Keita, da Iturbe a Uçan, che di lui si innamorò Sabatini vendendolo in tv la sera stessa di Fenerbahce-Lazio, quando alzò il telefono e invitò Beccaccioli a «seguire immediatamente quel ragazzo». Oggi Uçan farà gli onori di casa.
APPLAUSI PER TUTTI Cancelli aperti alle 18.30, poco dopo le 19 comincerà la presentazione stile Open Day delle passate annate, con la differenza che stavolta la serata terminerà con la sfida al Fenerbahce (20.45, diretta gratuita su Roma Channel, la festa su Sky). I giocatori, prima del match contro i turchi, sfileranno uno a uno davanti la Sud e ognuno di loro si vedrà proiettare suimaxi schermi le proprie gesta tecniche della passata stagione. Facile immaginare chi riceverà più applausi. Ad occhio e croce sarà Francesco Totti, che sta per cominciare la sua ventitreesima stagione con la maglia della Romaaddosso. Quest’anno - ameno di sorprese - non ci saranno fischi, nemmeno per chi aveva urlato due mesi fa la voglia andarsene per cercar fortuna altrove. Non è più come una volta, quando Chivu, il Benatia di ieri, qualche anno fa aveva deciso di andare all’Inter e la società gli ha evitato l’Olimpico la sera della presentazione: da lì a poche ore il sogno del rumeno di vestire il nerazzurro si è poi realizzato e i dirigenti di allora almeno gli avevano risparmiato fischi inutili. Benatia, invece, era e resta un idolo dei tifosi (e di Garcia, il quale non lo ha mollato un secondo questa estate), che lo hanno sempre accolto con i guanti bianchi: al raduno a Trigoria, unmese fa, gli è stato dedicato uno striscione, a Rieti è stato applaudito come e più degli altri, negli States in Austria stesso refrain. Stasera sarà come sempre, al di là di ciò che succederà da qui alle ore 23 del 1 settembre. Contro il Fenerbahce vedremo una partita seria come quelle in America, ma con la differenza che i giocatori hanno molti più allenamenti nelle gambe. Non andranno in campo gli infortunati di lungo corso, tipo Strootman e Balzaretti, pure Florenzi è acciaccato. Stanno meglio e possono giocare, invece, Castan e De Rossi. Maicon non solo non è in condizione ma ha pure qualche problemino al ginocchio e in questi giorni, più che allenarsi, sta facendo fisioterapia. I 35/40 mila dell’Olimpico vedranno da vicino il duo Gervinho-Iturbe, che fanno a gara a chi corre di più. «Vedremo, lui comunque è velocissimo... », riferisce a Sky l’argentino. Che ha un sogno: «Emulare Batistuta, il mio idolo». E ti pare poco?
L’UOMO DELLA RIVOLUZIONE Un merito per ciò che la Roma rappresenta oggi va (soprattutto) a Rudi Garcia, vero e proprio idolo della gente e dei suoi calciatori. Un tecnico, scommessa un anno fa, quest’anno demiurgo e leader di un gruppo che ora è forte e consapevole di esserlo. Rudi ha smontato il progetto giovani e ha preteso calciatori con il pedigree marcato sulla pelle; ha trattenuto un anno fa De Rossi, altro leader del gruppo, e ora sta facendo di tutto per trattenere Benatia. Perché con questi si può vincere, sostiene il tecnico francese. Garcia stasera rimette in moto la Roma davanti alla sua gente. Che il sogno abbia inizio