IL TEMPO (T. CARMELLINI) - «Come famo a nun vince 'sto scudetto!?». La frase esce di getto, quasi intrattenibile, dalla bocca di un tifoso (giallorosso dalla testa ai piedi), mentre lascia sereno lo stadio Olimpico nella serata della festa romanista. «La prima stagionale» direbbe lui convinto, come la stragrande maggioranza dei romanisti,che quest'anno nessuno potrà fermare la corrazzata di Garcia.
Ora, va bene che un po' di ottimismo nella vita non ha mai guastato, ma mai come quest'anno la cautela deve essere la parola d'ordine della Roma. Nulla è scritto, né tantomeno scontato, soprattutto in un campionato strano come quello che sta per iniziare.
Vero, la Roma almeno sulla carta sembra essere la squadra che si è rafforzata di più, ma le varianti sono troppe per pensare di partire favoriti. Per tutta una serie di motivi:
a) Difficile che quello alle porte possa essere di nuovo un campionato a due come la scorsa stagione; b) La Juve era e continua ad essere la favorita: forte dei tre scudetti vinti e del fatto che finora non ha ancora venduto nessuno ma anzi integrato (e non male) il suo organico anche senza Conte; c) Mancano ancora dodici giorni alla chiusura di un mercato che può riservare molte soprese per tutti. Sia in entrata (il Napoli dovrà muoversi e anche le altre big faranno qualcosa), quanto in uscita (il nodo Benatia è tutt'altro che sciolto: può finir bene, ma anche male); d) La Roma ha fatto sì un ottimo mercato: è quella che fin qui ha speso di più, ha giocato al raddoppio coprendo (come chiesto da Garcia) tutti i ruoli con ottimi rincalzi. Ma c'è più di un giocatore che ai nastri di partenza arriverà non al top: Strootman su tutti, ma non è l'unico (l'infortunio di Castan di ieri sera è allarme chiaro); e) Il calendario: avere la Fiorentina (regina assoluta dell'estate) nel primo match della stagione e in casa, potebbe essere un problema da non sottovalutare; f) La Roma quest'anno, alla seconda stagione con Garcia, sarà tutt'altro che una sorpresa e tutti la aspetteranno sapendo già quanto è forte e come gioca: impensabile un altro avvio a razzo.
Insomma i 35mila che ieri hanno tenuto a battesimo l'esordio stagionale della Roma, giustificando in tutti i modi il pari strappato con i denti contro i modesti turchi del Fenerbahce, dovranno restare con i piedi ben saldi in terra perché la strada sarà lunga e tutt'altro che in discesa. Il gol che ha aperto la stagione (ovviamente firmato Totti: non poteva essere diversamente) è un bel viatico, così come la doppietta di Destro, ma l'andamento della gara soprattutto nella prima metà, a prescindere da una condizione fisica non ottimale (i turchi sono molto più avanti), è un segnale da non sottovalutare. Calma e gesso.