GASPORT (D. STOPPINI) - La differenza la farà l’eventuale qualificazione alla finale dell’International Champions Cup, in programma il 4 agosto, a Miami. Ma anche non dovesse arrivare, per la Roma questa tournée estiva negli Usa sarà anche più faticosa della altre, con 4 spostamenti che tra Boston, Denver, Dallas, Philadelphia e ancora Boston (o Miami) porteranno l’ago dei chilometri percorsi ad oscillare tra i 7.500 ed i 9mila. Il tutto intrecciando il destino con le big europee, in una mini Champions a stelle e strisce.
START-UP Lì, in America, partirà la fase due. Fatta di viaggi, partite, valutazioni. Tutto sommato, più attesa che altro dopo il botto Iturbe. La Roma è alla finestra, è qui che si fa la Roma: in campo e sul mercato. È qui negli Stati Uniti, tanto per dirne una, che un anno fa la società decise di mollare Lamela per affondare su Ljajic, che poi fu un modo come un altro di legare alla sedia l’intoccabile Pjanic. La Roma è atterrata a Boston: a Fiumicino salutata dai tifosi, negli States attesa da 16 giorni necessari a Garcia per plasmare la squadra che verrà.
SUL MERCATO Giorni di riflessione, in definitiva. E di riunioni. Perché il tecnico farà il punto del mercato con il presidente James Pallotta e con la dirigenza: cosa serve, cosa va preso, cosa si può lasciare per strada senza rimpianti. La Roma non è (ancora) completa, manca un difensore centrale (due se Benatia dovesse partire) ed un terzino destro. E lì davanti va capito se Ljajic non farà la faccia triste ogni volta che dovrà cominciare dalla panchina: se sì, sarà addio, con conseguente benvenuto a Ferreira Carrasco. Garcia allora parlerà con tutti. La stagione si costruisce qui, questo ha dimostrato la scorsa stagione: Roma reduce dalle macerie, con mille casi aperti ma in grado di stringere un patto per la risalita. E Garcia ora cerca il bis, stavolta a caccia dello scudetto.
IN CAMPO Come farlo? Dribblando il caldo. L’America sarà di sicuro bella, ma pure un po’ scomoda. È la casa del padrone, guai a dire di no. Anche se in cassa finirà un milione di euro circa, non proprio un cachet record. Anche se il tour prevede tanti spostamenti che qualcosa alla preparazione fisica toglieranno. Garcia allora vuole concentrarsi sull’aspetto tecnico: per evitare il caldo le due sedute giornaliere sono state fissate alla mattina presto e poco prima dell’ora di cena. Le gambe sono importanti, come la testa. Così il tecnico cerca risposte vere anche dal campo. Liverpool, Manchester United, Real Madrid e Inter sono avversari veri: due su 4 potrebbero essere rivali della Roma nella prossima Champions, quella che Garcia vuole disputare da protagonista. A Totti e compagni chiederà subito di alzare i ritmi, per abituarsi a giocare contro squadre di livello. Non c’è tempo da perdere: domani notte al Fenway Park c’è il Liverpool. C’è l’esordio di Iturbe. C’è Pallotta, il notaio della fase due.