IL TEMPO (E. MENGHI) - Se il mercato finisse oggi... Quante volte allenatori, tifosi e addetti ai lavori hanno pronunciato, o anche solo pensato, questa frase con largo anticipo sulla deadline del calciomercato, quest’anno fissata per il primo settembre. Di rado però lo si è fatto con piena soddisfazione, soprattutto intorno alla metà di luglio. E invece Garcia può già contare su un’armata nuova di zecca e immaginare la sua Roma del prossimo anno. Nella capitale sono sbarcati uno dietro l’altro Keita, Uçan, Cole, Emanuelson e Iturbe. Solamente due di loro, però, andranno ad inserirsi nello scacchiere tattico romanista da titolari, per tutti gli altri sarà una dura scalata gerarchica.
Il colpo di maggior peso, non solo economico, è l’attaccante argentino soffiato alla Juventus: è ciò che mancava alla squadra. Questione di piede, soprattutto. Iturbe è l’unico mancino del reparto offensivo, escludendo il partente Borriello, e non è cosa da poco, anche perché questo non gli preclude di giocare come esterno destro, anzi è lì che ha fatto la fortuna del Verona. Gli piace accentrarsi e sparare in porta ed è capace di concludere anche in corsa.
Un’altra delle caratteristiche che lo rende l’uomo giusto per il 4-3-3 di Garcia è la sua impressionante velocità: con o senza pallone, ha una progressione letale quando trova spazio. Gervinho ha la stessa arma nel suo arsenale e così è riuscito a sradicare le difese più tenaci della Serie A. Ora la Roma può contare su due esterni praticamente imprendibili. Se il campionato iniziasse oggi, il tridente d’attacco sarebbe probabilmente formato da Iturbe, Totti e Gervinho, con l’opzione Destro al posto del capitano, che si divertirà a innescare le due ali ma inevitabilmente dovrà rinunciare a qualche partita.
Con il terzetto-base in campo, l’assenza di punti di riferimento sarebbe assicurata: l’ivoriano e l’argentino potrebbero spaziare su tutto il fronte d’attacco e scambiarsi i ruoli di continuo, come piace a Rudi. Entrambi sanno accentrarsi e in questo modo permetterebbero a Totti di trasformarsi in centrocampista o trequartista all’occorrenza. Florenzi e Ljajic sono ottimi ricambi nell’anno del ritorno in Champions e offrono caratteristiche diverse dai titolari, completando così il reparto. Sempre se il mercato finisse oggi, perché qualcuno può partire e qualcun altro, come Carrasco, arrivare presto.
La premessa è d’obbligo anche (e soprattutto) per la difesa, che per ora vede Benatia e Castan al centro, Maicon e Cole sulle fasce. Stavolta non è il piede a fare la differenza, perché Dodò come Ashley prediligeva il sinistro, ma c’è una bella dose di esperienza in più nel ruolo più colpito dagli infortuni. Emanuelson è l’alternativa, con sette trofei in meno. Il centrocampo era già stato arricchito dall’arrivo di Nainggolan a gennaio, che si è rivelato utilissimo dopo il k.o. di Strootman. Il belga comincerà il campionato da titolare, con De Rossi e Pjanic, poi, con il ritorno di Kevin, sarà rotazione. Uçan e Keita, ma anche Paredes, sperano di rientrare presto nel giro. L’armata di Garcia non è ancora completa, ma mettendo su una bilancia gli acquisti della Roma e quelli delle concorrenti tutti sognano ad occhi aperti.