CORSERA (L. VALDISERRI) - Abituata a prendere le parole del suo allenatore per oro colato, la Roma ha esagerato a Catania. Rudi Garcia, alla vigilia, ha detto che lo scudetto era ormai perduto e che non si aspettava più nessuna sorpresa. Aveva in parte ragione, perché la Juventus adesso è anche aritmeticamente campione d’Italia. E in parte torto, perché la sorpresa sono stati i 4 gol che la sua squadra ha preso a Catania. Al massimo ne aveva subiti 3, proprio contro la Juve in campionato e contro il Napoli in Coppa Italia. Nel secondo caso, però, erano arrivati anche perché, essendo una sfida a eliminazione diretta, nel finale di gara serviva solo un assalto all’arma bianca per cercare il recupero. Come può capitare che la miglior difesa del campionato crolli contro un’avversaria che, fino a ieri sera, era l’ultima in classifica? Di sicuro hanno il loro peso le motivazioni: la Roma era seconda e più in alto o più in basso non poteva andare. Il Catania, invece, si giocava le ultimissime carte per cercare la salvezza e lo ha fatto alla grande. Tanto più se il risultato del Cibali viene sommato alla sconfitta del Chievo in casa contro il Torino e al crollo del Livorno a Udine. I siciliani non sono più fanalino di coda e domenica, contro il Bologna (furente), si giocheranno in pratica la salvezza. Serve una vittoria in trasferta, dove finora c’è un terribile segno 0, unica squadra di A. Ma una sola in tutto il campionato sono venuti con un inserimento da centrocampo.
Poi, dopo il gol di Totti che aveva riaperto la gara, nella ripresa c‘è stato un altro calo di tensione dei giallorossi. Sarebbe un grave errore istituire un processo alla Roma per non essere riuscita a onorare il suo campionato per 36 giornate consecutive. Quello di ieri è il primo passaggio a vuoto della squadra. Non va dimenticato che giocare senza Strootman, Nainggolan e Destro, con Castan in campo in condizioni menomate e Benatia solo in panchina, non è facile nemmeno per chi ha conquistato fin qui 85 punti, cioè il record tutti i tempi per la società giallorossa. Paradossalmente questa inattesa battuta d’arresto può aiutare Garcia a far capire al gruppo che i grandi risultati si ottengono solo quando alla tecnica si uniscono lo spirito di sacrificio e l’impegno massimo. In questo senso, c’è da scommetterci, il tecnico francese non mollerà nelle ultime due gare della stagione, perché finire con altri 6 punti sarebbe il miglior modo per affrontare il prossimo campionato. Richiesto di un commento sulla Juve, Garcia non si è dilungato: «Ne avevo già parlato alla vigilia. Avevo detto che lo scudetto era già perso. Tra tanti errori che ho fatto, in questo avevo ragione». I complimenti a società e giocatori avversari li aveva già fatti. Replicare sarebbe stato esagerato. C’è lo scontro diretto da onorare e una sfida da rilanciare.