IL TEMPO (A. AUSTINI) - Quarantamila tifosi avvelenati, un capitano ferito pronto a guidare la Roma che si sente bersagliata ma ha ancora qualcosa da dire. Il dopo-Destro inizia stasera all’Olimpico contro l’Atalanta, una sfida da giocare con l’orgoglio: oltre al bomber, mancano gli altri squalificati Pjanic e Florenzi, l’infortunato Benatia senza dimenticare Strootman.
Una Roma-2 che secondo Garcia basta per tenere vivo il campionato delle prove-tv e dei veleni. «Quest'anno - ricorda il francese - abbiamo avuto tante assenze importanti e non è mai cambiata l'efficacia della squadra. Ho tanta fiducia per chi giocherà con l’Atalanta, sono tranquillo e motivato perché il campionato non è finito e vorrei non finisse mai: non solo per la rincorsa alla Juve ma per il piacere che ho di allenare questo gruppo fantastico di uomini. È una stagione straordinaria, chiudiamola nel migliore dei modi».
Non si piega Rudi e chiede di fare lo stesso ai suoi ragazzi dopo una settimana in cui non è stato semplice tenere alto il morale della truppa, «ma non c'è niente - dice convinto Garcia - contro la Roma o in favore di un'altra squadra. Pensiamo a vincere, poi vedremo cosa farà la Juve. Quando passano le giornate e lo scarto in classifica resta uguale tutto è a favore della squadra che sta davanti, ma possono cambiare tante cose». Nel frattempo, magari, qualcuno si metterà la mano sulla coscienza e annullerà la squalifica di Destro. «Quello che pensavo l’ho già detto. Sentir discutere solo della manata dopo che Mattia ha fatto tre gol a Cagliari è stato triste. Dobbiamo mettere davanti al resto i grandi giocatori e le squadre che fanno gol perché la natura del calcio è fare spettacolo. Noi allenatori abbiamo questo dovere, altrimenti facciamo un altro mestiere».
Chiedono all’«educatore» Garcia se ha sentito di dover rimproverare Destro, ma lui tergiversa anche perché nell’ottica del ricorso non potrebbe fare altrimenti. «Ci sono delle cose nello spogliatoio che riguardano solo i giocatori e me. È chiaro che abbiamo delle regole interne: non si può vivere senza in una famiglia o in una squadra. Prandelli? Ognuno ha il suo modo di gestire il proprio gruppo. Lui è il ct della Nazionale e auguro all'Italia di andare il più avanti possibile nel Mondiale con tanti giocatori della Roma».
Stando ai convocati per lo stage, fra questi non ci sarà Totti: la conferma di una decisione che Prandelli aveva già preso. Garcia se lo tiene stretto e oggi intende schierarlo al primo minuto dopo il provino superato ieri dal capitano che ha dato la sua disponibilità: il dolore alla coscia sembra quasi sparito, a questo punto della stagione (e senza Destro) vale la pena correre il rischio. «Francesco è pronto - giura il tecnico - in attacco avremo lui, Ljajic, Gervinho, Bastos e Ricci: ci sarà bisogno di tutti perché non avrò scelta in panchina». Convocato anche il giovane Berisha, all’inizio i partner di Totti davanti dovrebbero essere Ljajic a destra e Gervinho a sinistra, quest’ultimo pronto a spostarsi al centro quando il capitano chiederà il cambio. Ma Bastos ha le sue chance di partire dall’inizio: se la gioca con Ljajic.
Centrocampo scontato con Taddei, De Rossi e Nainggolan, mentre in difesa è possibile un quartetto tutto brasiliano: Maicon, Toloi e Castan sicuri del posto, Dodò sfida Romagnoli. Al resto dovranno pensarci i 40mila sugli spalti. Mica pochi per una Roma che rincorre da lontano.