GASPORT (C. ZUCCHELLI) - «E adesso chi segna?». Se lo chiedevano, tra radio e forum, i tifosi della Roma che sì saranno in massa allo stadio domani – attesi oltre 40.000 spettatori – ma si preoccupano che, senza Destro, Florenzi, Pjanic e persino Benatia (29 gol in 4), con Totti (7 reti) acciaccato e in forte dubbio, l’attacco formato da Gervinho, Ljajic e Bastos (13 gol in 3) possa essere troppo leggero. Tutti bravi a creare gioco e occasioni, ma spesso poco freddi davanti al portiere: l’ivoriano, con 7 reti in campionato, è quello che apre le difese avversarie ma non ha il feeling con la porta tipico dei bomber, Bastos idem e Ljajic sembra aver smarrito, almeno quest’anno, quella cattiveria che la scorsa stagione lo aveva fatto diventare uno dei leader della Fiorentina. A questo punto, sperando nel recupero di Totti, che ieri ha corso con Vito Scala e poi si è dedicato a lanci e tiri in porta, Garcia sarà costretto a fare di necessità virtù, confidando soprattutto nell’aiuto dei centrocampisti.
Pochi gol Anche se, tolti Strootman e Pjanic, non è che la mediana giallorossa abbia così tanta confidenza con la porta. I tre titolari di domani, De Rossi, Nainggolan e Taddei hanno segnato appena un gol a testa, nonostante il tecnico dica spesso loro – soprattutto al belga – di tentare di più la via della conclusione. E ieri in allenamento lo hanno fatto, esercitandosi anche a provare le conclusioni più complicate che, in una partita come quella contro l’Atalanta, potrebbero rappresentare una chiave di volta decisiva. Banco di prova Sicuramente, tolto Gervinho, la gara contro i bergamaschi sarà molto delicata per il futuro di Bastos e Ljajic, chiamati a dare risposte convincenti, anche sotto il profilo della personalità. Gol e giocate sì, ma anche atteggiamenti giusti che, soprattutto per quanto riguarda il serbo, nelle ultime settimane sono venuti meno. Tornerà titolare un mese e mezzo dopo l’ultima volta (RomaInter), mentre per Bastos sarà la seconda volta dopo il k.o. di Napoli, precedente certo non benaugurante.
Rigori e punizioni Se l’assenza di Totti fosse confermata, con Destro, Pjanic e Strootman out, sarà poi molto probabilmente Ljajic l’uomo addetto ai calci piazzati. Una responsabilità importante, l’ennesimo segnale che il serbo non può fallire i 90 minuti di domani. I fischi dell’Olimpico, appena accennati contro il Parma, non gli hanno fatto piacere, così come i commenti dei tifosi che poco hanno gradito la corsa negli spogliatoi (e non sotto le due curve) al fischio finale. Garcia, che in pubblico lo riempie sempre di complimenti, in privato ci parla e cerca di spronarlo, lo stesso ha fatto Sabatini, convinto che il vero Ljajic, a Roma, si sia visto solo a tratti. Per i dirigenti giallorossi è incedibile, a fine stagione si capirà se lo stesso vale per Garcia e per il suo agente, Ramadani, che certo non ha gradito vederlo in panchina quattro volte nelle ultime cinque partite. E lui è uno che quando si tratta di fare braccio di ferro con le società non si tira mai indietro. Per informazioni chiedere a Daniele Pradè.