LA REPUBBLICA (E. CURRO') - Se potesse tornare indietro, Destro cancellerebbe di sicuro la manata incriminata dalla sua domenica cagliaritana con tripletta: probabilmente non gli costerà la chiamata per il Mondiale, però gliel’ha complicata. Era il primo candidato, davanti a Immobile, Osvaldo, Gilardino e Toni, per il ruolo di centravanti azzurro alternativo a Balotelli in Brasile - o addirittura come suo partner d’attacco, ipotesi che sta prendendo sempre più campo – e invece si è messo nei guai, finendo nelle maglie del codice etico di Prandelli. Ora il ct intende escluderlo dalla prossima convocazione a Coverciano: quella con cui, venerdì pomeriggio, sceglierà una trentina di giocatori da sottoporre ai due giorni di test medico atletici, in programma lunedì 14 e martedì 15.
Questa punizione non sarebbe certo il preludio a un’esclusione definitiva dalla lista dei 23: semmai, un monito. «In democrazia, quando uno commette un errore e sconta la sanzione, poi è riabilitato », ricorda il vicepresidente federale e presidente del Club Italia Albertini, tra i fautori del codice etico della Nazionale. Tuttavia Destro, se la squalifica verrà confermata, perderà quasi tutta la vetrina delle ultime 6 giornate di campionato, a differenza dei suoi concorrenti. Il segnale del commissario tecnico è chiaro: vuole la garanzia che nessuno, al Mondiale, si abbandoni a gesti violenti o gratuiti, che possano lasciare la squadra in 10. Teme che chi non sa reggere le pressioni tutto sommato relative di campionato e coppe non sia poi in grado di farlo, a maggior ragione, in un torneo che dal punto di vista psicologico è il più difficile in assoluto. Per questo il codice etico vanta già illustri vittime: De Rossi, Balotelli, Osvaldo, Bonucci (e Berardi nell’Under 21). Ma a ridosso della scelta dei 23 per il Mondiale, con un solo mese di campionato e appena 6 giornate da giocare, ogni castigo assume significato doppio e si trasforma in allarme. La linea della Figc è stata esposta di recente dal presidente Abete: massimo potere discrezionale a Prandelli. «Il codice è una valutazione autonoma dei ct. Non è correlata alle decisioni del giudice sportivo». In teoria, dunque, l’eventuale riduzione o cancellazione della squalifica non dovrebbe annullare la punizione a Destro, né la sua valenza di esempio per il gruppo. Cambierebbero, piuttosto, soprattutto le prospettive tecniche per il centravanti della Roma.
Oggi Destro sa che la mancata partecipazione ai test della prossima settimana a Coverciano non esclude affatto la possibilità di farli successivamente: accadrà, ad esempio, a chi gioca all’estero (Sirigu, Verratti, Motta, Giaccherini, Diamanti, Borini). Però la scrematura decisiva avverrà il 13 maggio, con la consegna alla Fifa della lista dei 30 (integrabile solo in caso di infortuni), dalla quale il 2 giugno Prandelli sceglierà i 23 eletti (a loro volta sostituibili soltanto per infortunio fino alla vigilia del debutto del 14 giugno con l’Inghilterra). Insomma, se la squalifica resta tale Destro ha ormai soltanto una giornata di campionato, la penultima, per mettersi in mostra al rientro. Per il ct - già alle prese in attacco con il rebus Giuseppe Rossi, con l’incognita Cassano, con il flop di Osvaldo e con l’imprevedibilità di Balotelli, presunto leader della presunta coppia col nuovo reprobo - non è davvero il massimo.