Juve, occhio Roma a -8

03/04/2014 alle 09:41.
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GASPORT (M. CECCHINI) - Adesso, a meno 8 dalla testa della classifica e avendo in casa lo scontro diretto contro la , un vago aroma di scudetto la Roma è pienamente legittimata ad annusarlo. Anzi, domenica la Roma vincendo a Cagliari potrebbe ritrovarsi a 5 aspettando i bianconeri in campo lunedì sera col Livorno. Nel recupero della 22a, la squadra di regola per 42 un Parma arrivato alla 3a sconfitta consecutiva, grazie alle reti di Gervinho, , e Taddei, a cui hanno risposto in avvio Acquah e sui titoli di coda Biabiany. Troppo poco per sfatare il tabù Olimpico di Donadoni, che in campionato è sempre uscito sconfitto. Stavolta, però, si inchina a una squadra «monstre»: 73 punti in 31 partite sono un record nella storia giallorossa, il che consente – con 21 lunghezze di vantaggio sui viola – di dover raggranellare solo un punto per centrare aritmeticamente la qualificazione in , mandando il a 9. Avendo recuperato 6 punti alla in 4 giorni, chapeau a tutti, tranne al manipolo di ultrà della Curva Nord che hanno intonato per due volte «O Vesuvio lavali col fuoco», per fortuna stoppato da tutto il resto del settore con fischi e col pertinente grido di «scemi scemi».

A viso aperto Rispetto alla gara interrotta il 2 febbraio causa pioggia i giallorossi hanno fuori per scelta tecnica e per infortunio, mentre i gialloblù Paletta, Gargano e Cassano, tutti per problemi fisici. Inutile dire che, nell’economia delle due rose, a rimetterci sono soprattutto gli emiliani, costretti addirittura ad improvvisare Molinaro centrale difensivo (Felipe è squalificato così come ). Si ricomincia dal minuto 8 e 20 secondi, ma Roma e Parma hanno fretta di scaldarsi perché i due moduli quasi speculari danno vita quasi ad un match di pugilato in cui i due atleti si preoccupano più di colpire che di coprirsi. Squadre lunghissime e continui cambiamenti di fronte portano 3 reti in 5 minuti, più una annullata per fuorigioco. Al 12’ Taddei lancia Gervinho, che serve chiamato a imbeccare , il cui tiro si schianta sul palo: elementare la ribattuta in porta dell’ivoriano. Neppure il tempo di esultare, che un cross di Gobbi viene controllato in mezzo all’area da Acquah, che batte facilmente . Finita? Macché. Su assist dal vertice dell’area di tocca a salire sulla giostra del gol, segnando il 20° gol in carriera agli emiliani, che a questo punto sono autorizzati agli esorcismi. Da quel momento, la partita si assesta ma solo un po’, visto che i registi bassi e Marchionni hanno sempre licenza d’impostare senza fastidi, mentre gli interni delle rispettive mediane (Taddei e opposti a Parolo e Acquah) hanno nel dna più l’affondo che la copertura. Con il brasiliano e il bosniaco in forma splendida, santificata per entrambi dal gol, facile immaginare chi avrà la meglio, tanto più che i movimenti degli esterni d’attacco di entrambe le squadre liberano le corsie su cui da un lato straripa ( è adattato a sinistra) che stravince il premio Frecciarossa sul timido Cassani e l’onesto Gobbi. Se si aggiunge un ispirato nella manovra, ne consegue che solo un paio di errori in rifinitura e qualche buona chiusura impediscono al pallottoliere di innescarsi ancora, anche se colpisce una splendida traversa deviando di testa un cross di .

Cooperativa Con queste premesse, la gara sarebbe ancora in bilico se la Roma non premesse subito sull’acceleratore, andando in rete già dopo quattro minuti, quando un’ennesima percussione di Gervinho viene respinta in tandem da Molinaro e Lucarelli sui piedi chirurgici di , che festeggia al meglio il 24° compleanno. La partita così s’inclina verso una maggiore quiete, forse perché il Parma perde di morale. Non a caso ritroverà la via della porta solo al 45’, grazie ad una accelerazione con tiro dal limite di Biabiany che realizza il 42. Nel frattempo a festeggiare è ancora la Roma che rispolvera un Taddei in gol (37’) che mancava da quasi due anni e mezzo. Il brasiliano è il 17° marcatore della cooperativa giallorossa. E siamo convinti che questo numero non porterà sfortuna ad una Roma solida, autorizzata ancora a sognare il più bello dei sogni possibili.