A Trigoria e non solo hanno cantato le lodi di Walter Sabatini, direttore sportivo capace di costruire una squadra di livello portando contemporaneamente in cassa un notevolissimo attivo. Allo stesso modo la Roma sta calcolando l’importanza di avere ingaggiato Rudi Garcia. I risultati e il conseguente probabile ingresso in Champions League hanno valore in sé. Bisogna aggiungere il fatto che con Garcia tutti i singoli giocatori, tranne poche eccezioni da rintracciare tra coloro che sono stati poco utilizzati per varie ragioni, hanno visto crescere sensibilmente il valore sul mercato.
A voler vendere adesso, e la Roma non ne ha intenzione, si potrebbero fare diversi affari: non è esagerato valutare che dal 12 giugno 2013, giorno in cui è stato annunciato l’arrivo in panchina dell’allenatore francese, a oggi la quotazione globale della rosa della Roma è cresciuta di quasi il 60%. Alcuni giocatori, vedi Gervinho, hanno visto raddoppiarsi il proprio valore di mercato. Alessandro Florenzi ha raggiunto quotazioni da giocatore internazionale, Vasilis Torosidis a 28 anni è passato da rincalzo esperto a jolly d’élite. La scalata alla borsa calcistica di Kevin Strootman è stata solo congelata dall’infortunio. Allo stesso Mattia Destro è bastato mezzo campionato per ritornare micidiale in area e preziosissimo in lavagna. Daniele De Rossi un anno fa era stato eletto come giocatore sacrificabile, se non scaricabile. Il Manchester United ci aveva provato con 16 milioni quasi a mercato chiuso. Ricostruito, reimpostato da Garcia, adesso per averlo servono almeno 20 milioni, rarissimo caso di campione che compie trent’anni e aumenta di valore.
(corsport)