LEGGO (F. BALZANI) - Missione compiuta: la Roma si è portata almeno per un giorno a -5 dalla Juve e infranto l’ennesimo tabù. «Questo dovevamo e volevamo fare e questo abbiamo fatto, ora la pressione ce l’hanno gli altri e vediamo che succede», ha detto Garcia che a Cagliari (dove la Roma sul campo non vinceva dal 29 ottobre 1995) ha raccolto il 6˚ successo di fila grazie alla tripletta di un Destro scatenato e pronto a strappare un biglietto per il Brasile, dopo essersi portato a casa tronfio il pallone della partita che spetta ai triplettisti.
Prima del Mondiale però c’è una rimonta da provare a completare. «Il nostro obbiettivo è azzerare i punti che ci dividono dalla vetta – ha ribadito Garcia – Non contano troppo i record (già superato Capello che l’anno dello scudetto chiuse a 75 punti, ndr), una squadra che fa la storia è una squadra che vince titoli. Per il primo posto non è finita, ma il destino non è nelle nostre mani. Lo è per il secondo, specie dopo la vittoria sul Cagliari ottenuta controllando la partita dall’inizio alla fine e colpendo l’avversario quando ci ha concesso gli spazi. Il mio primo obiettivo era ridare il sorriso ai giocatori e ai tifosi. E quella grande sfida l’abbiamo vinta».
La pensa così anche De Rossi, ieri capitano con Totti in panca: «Il giorno della presentazone abbiamo visto uno striscione che diceva: “Peggio della sconfitta c’è solo non saper rimediare alla sconfitta stessa”. Questo è un gruppo di uomini veri che ha dimostrato di saper rimediare. Scudetto? Personalmente ci credo zero».