IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - «Mi sento più forte di due anni fa». E questa forza i romanisti ce l’hanno tutte le settimane sotto gli occhi. Una forza della natura chiamata Kevin Strootman. Il secondo olandese della storia della Roma, infinitamente differente dal primo. Stekelenburg qui non si è mai ambientato, lui invece ci ha messo un niente a convincere tutti di essere di un’altra categoria. E il momento un po’ meno brillante che sta attraversando da qualche settimana a questa parte, per una fisiologica stanchezza dopo un campionato a tutta, non ha spostato di una virgola il giudizio di critici e tifosi.
Strootman è, e sarà, un valore aggiunto per la Roma e per la nazionale olandese, quella che ieri ha affrontato la Francia in amichevole. E proprio dal ritiro degli Orange ha parlato la "lavatrice giallorossa". Uno che punta sempre al top, in qualunque cosa faccia. Il mondiale è dietro l’angolo e lui non si pone obiettivi minimi, ma solo quelli massimi, cioè la vittoria: «In Brasile abbiamo una possibilità di rivincita dopo il fallimento dell’Europeo. Vogliamo vincere, oggi non firmerei per arrivare in semifinale anche se magari dopo potremmo anche esserne felici».
Prima di arrivare alla Roma Kevin era già un giocatore noto, una realtà del calcio europeo, gli addetti ai lavori conoscevano bene le sue qualità, ma qui nella Capitale ha confermato pienamente le aspettative, ha proseguito il percorso di crescita che un ragazzo si 24 anni appena compiuti deve fare. Lui è conscio di essere megliorato e lo dice senza incertezze: «Mi sento più forte di due anni fa - il riferimento è all’Europeo -. Giocando in Serie A hai la possibilità di migliorarti. Sono cresciuto sia dal punto di vista dell’esperienza sia da quello del fisico. Nel campionato italiano si gioca contro i migliori club come Juventus, Milan, Inter, Napoli. Si fanno cose che non hai ancora sperimentato in Olanda e che ti fanno più forte».
Prima del mondiale c’è però un campionato da finire come si è iniziato: vincendo. Mettendo pressione alla Juve fino all’ultimo. Prossimo passo la trasferta di Napoli, alla quale Kevin arriverà dopo il test europeo. E come lui anche tutti gli altri romanisti impegnati con le nazionali. Nove in totale, compreso Ricci, chiamato dalla Under 20. Fa parte dei nove anche il "Toro" Torosidis, che ieri con la sua Grecia ha fatto come l’Italia del 1966, quella che perse con la Corea del Nord col gol di Pak Doo Ik. Vabbè, non è paragonabile, quella di ieri era la Corea del Sud, ed era solo un’amichevole, ma la Grecia è uscita sconfitta per 2-0 in casa con le reti di Jong-Woo Park e Heung-Min Son. Strootman e Torosidis, ma non solo loro. Hanno giocato anche la Serbia di Ljajic contro l’Irlanda e poi c’è stato il derby tra Nainggolan e Gervinho in Belgio-Costa d’Avorio. Ora rientreranno tutti a Trigoria, cuore e testa solo sulla Roma, al mondiale ci si penserà dal 19 maggio, dal giorno dopo Genoa-Roma.