CORSERA (L. VALDISERRI) - Non c’è presente, nemmeno il più bello, senza pianificare il futuro. La settimana di Roma-Inter, anticipo di stasera allo stadio Olimpico, ha portato con sé il prolungamento fino al 2017 del contratto del d.sWalter Sabatini e le prossime due mosse (non necessariamente in quest’ordine cronologico) saranno la «blindatura» di Rudi Garcia, legato per ora da un accordo con scadenza giugno 2015 e dall’opzione per un’altra stagione, e la presentazione del progetto del nuovo stadio. Alla Roma sono tutti felici dei risultati raggiunti in questa stagione, dopo due esperienze molto difficili, ma sanno bene che chi si ferma è perduto. Il primo a pensarla così è James Pallotta, il boss, che ha convinto Sabatini ad andare contro le sue abitudini e firmare un accordo a lunga gittata. Lo stesso Pallotta che quest’estate ha voluto conoscere personalmente Rudi Garcia e lo ha conquistato con due preziose bottiglie di La Tache 1988 Domaine de la Romanée-conti (un regalino da 3.000 euro) ma soprattutto con la promessa di farlo diventare «il Ferguson di Roma».
Nella conferenza stampa di ieri, Garcia si è detto contento del rinnovo triennale di Sabatini: «È un segnale importante per noi, una bella notizia. È un professionista di livello, che ha fatto un grande lavoro. Perciò sono felice che resti alla Roma». Ancor più importante sarà la costruzione del nuovo stadio, maanche del centro di allenamento cheGarcia, giustamente, considera allo stesso modo: «L’Olimpico è un bello stadio, ma per diventare una grande d’Europa è necessario un impianto di proprietà. Non è possibile dividerlo con un’altra squadra, con i concerti, con il rugby, con la pista d’atletica...». L‘idea di Garcia è costruire un doppio fortino: uno stadio in cui il pubblico diventi ancora di più il dodicesimo uomo e un centro di allenamento all’avanguardia dove la squadra possa lavorare bene e «protetta » da tutto e tutti. Nell’immediato, però, c’è la gara contro l’Inter. Difesa che sembra fatta (Torosidis, Benatia, Castan e Romagnoli), attacco con Destro, Ljajic e Gervinho, centrocampo con il dubbio Pjanic (o Nainggolan) e le certezze Strootman e De Rossi.
Quel De Rossi che si era spaventato nel vedere su You Tube il suo futuro allenatore suonare la chitarra e cantare il «Porompopero», ma che poi, dopo averlo conosciuto, ha stretto con lui un patto di ferro. In assenza di Francesco Totti, che Garcia è convinto di recuperare per Napoli, De Rossi sarà il capitano. Nel solco di una tradizione romana e romanista: Di Bartolomei, Giannini, Totti e DDR.