IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Il secondo posto, il ritorno in Champions e il rafforzamento dell’organico: in ordine cronologico, come priorità, sono gli step della Roma nei prossimi mesi. Legati tra loro, perché il terzo dipende tantissimo dagli altri due. Perché un conto è accedere direttamente alla più prestigiosa competizione continentale e un altro dover passare attraverso gli scomodi supplementari per chi in Europa non ci sta da tre anni e quindi rischia avversari di primo piano. Garcia, quando firmerà il prolungamento del contratto, farà le sue richieste Sabatini per migliorare la rosa. E il ds, a sua volta, cercherà di accontentarlo. Vediamo quali sono gli interventi necessari, reparto per reparto.
TERZINI E SECONDO PORTIERE
In difesa l’urgenza sono due laterali. A destra il vice Maicon e a sinistra il titolare. È stato preso Abner, 18 anni da compiere a maggio, mancino brasiliano che ha caratteristiche tecniche e fisiche di grande prospettiva. Ma a sinistra c’è già Dodò, 22 anni, e due giovani per la Champions sono un azzardo. Anche perché Balzaretti, rientrato ieri nella capitale dopo la visita di controllo a Boston (per ora dovrà continuare la fisioterapia), non si può sapere quando riprenderà e quali garanzie darà. Garcia ha indicato Debuchy per la corsia destra e avrebbe voluto a gennaio Ghoulam per la sinistra. Il francese, acquistato dal Napoli (Sabatini ha provato a prenderlo, ma in prestito), è stato celebrato da Rudi anche domenica alla vigilia della partita con l’Udinese: «Il suo cross, al San Paolo, è stato di alto livello». La Roma, invece, ha risolto momentaneamente il problema con Bastos. Che però non è certo di restare anche l’anno prossimo e tra l’altro si trova meglio da esterno alto. «Romagnoli ha sempre fatto bene quando è entrato». Garcia si fida del diciannovenne, anche se è centrale di ruolo. In più c’è Torosidis, buono per le due corsie, oggi titolare per l’assenza di Balzaretti e al massimo ricambio nell’anno che verrà. Non basta, dunque, il greco. In Europa servirà anche il vice di De Sanctis: un portiere più pronto di Skorupski. Scuffet è giovanissimo, ma sta facendo esperienza in serie A con l’Udinese. In più ha il fisico che a livello internazionale conta tantissimo.
MIRALEM IN STAN BY
Non c’è fretta per sistemare il centrocampo. Nainggolan, De Rossi, Strootman e Pjanic, volendo anche Florenzi (mai però abbassato da Garcia), possono bastare. Ma non si possono conoscere i tempi precisi per il ritorno in campo dell’olandese. In quel ruolo va presa l’alternativa giusta: panchinaro e all’occorrenza il titolare, in attesa del rientro di Strootman. Tipo Parolo che piace al ds giallorosso. Pjanic deve firmare il contratto. La prossima settimana Pallotta sarà a Trigoria: il presidente può dare la spinta decisiva per il rinnovo. Il Psg e il Barcellona proveranno a prendere il bosniaco. Sabatini ha ingaggiato il giovane Paredes, ora in prestito al Chievo, per cautelarsi. Il campioncino argentino, 20 anni a giugno, può diventare la piacevole intuizione. Garcia, però, non cederebbe mai Pjanic. L’eventuale partenza di Miralem potrebbe sconvolgere il mercato della Roma.
CENTRAVANTI E BABY
«Io lavoro con la rosa a disposizione. A Lille ho vinto campionato e coppa con un attaccante d’area e di profondità che era Moussa Sow. Qui abbiamo la fortuna di avere Totti, che viene a giocare a metà campo. Bisogna adattarsi, non giochiamo con Francesco come con Destro». L’ultimo riferimento di Garcia al finalizzatore c’è stato quattro giorni fa. Davanti serve la punta centrale, come Martinez del Porto (c’è ampia scelta, da Mandzukic a Dzeko) per non appoggiare tutto il peso del reparto sulle spalle del capitano e di Destro. Da valutare Ljajic. Se parte sarà sostituito, perché gli esterni per Rudi restano fondamentali. In più c’è Sanabria, 18 anni, talentino preso dal Barcellona e oggi al Sassuolo.