IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Addestramento per le punte. E’ da lì che riparte Garcia. L’attacco inceppato va almeno revisionato, se non addirittura aggiornato. I 49 gol in campionato sono il riferimento da tenere sempre presente, il reparto è il terzo della serie A dietro a quelli di Juventus e Napoli. Ma il raccolto nelle ultime 3 gare, 1 rete, non va bene al francese. Se si perde l’efficacia davanti alla porta avversaria, diventa difficile difendere il secondo posto. Il ritorno di Totti non può bastare, anche se i numeri che accompagnano il capitano sono inequivocabili: con lui si vince e si segna di più. Devono incidere anche gli altri, a cominciare da Destro e Ljajic, esclusi in partenza al San Paolo, domenica sera, nello scontro diretto perso con il Napoli. E anche Gervinho deve fare di più. Di questo e di altro Rudi ha parlato al gruppo. Per motivarlo in vista delle ultime (e fondamentali) 12 partite della stagione, avendolo trovato, alla ripresa degli allenamenti, ancora scosso (in particolare i giovani) per il grave infortunio di Strootman. Parole semplici davanti alla squadra al completo. E a seguire qualche faccia a faccia. Indicando la via che porta direttamente in Champions.
NIENTE DISTRAZIONI Il monologo di Garcia è durato solo 15 minuti, anche per non prolungare l’attesa degli ospiti dell’Italrugby. Succede spesso quando la Roma si ritrova a Trigoria dopo una gara. Rapido, dunque, ma intenso. In sintesi il discorso è stato poi simile ad altri che hanno seguito soprattutto le sconfitte o anche i pareggi più deludenti: «Dobbiamo subito voltare pagina. Non è successo niente. Se continuiamo a giocare come abbiamo fatto contro il Napoli, non avremo alcun problema ad arrivare in fondo e a conservare questa posizione. Abbiamo ancora un bel vantaggio, bisogna solo insistere nel lavoro, come è accaduto finora». Il messaggio è stato chiaro: niente è compromesso. Pure se il Napoli è più vicino, la Roma si deve sentire forte. Fin qui lo ha dimostrato sul campo ed è successo anche nell’ultima giornata di campionato. Ma al tempo stesso il tecnico giallorosso ha voluto ricordare che «certi errori non sono da ripetere, perché poi si pagano in partita e in classifica». Il riferimento è alle amnesie difensive, a palloni regalati in disimpegno agli avversari e ovviamente alla sciatteria e alla sufficienza nelle finalizzazioni. «Roma più cattiva e sempre affamata », slogan che spesso Rudi usa anche in pubblico e non solo in privato.
COLLOQUI INDIVIDUALI Garcia si è dedicato anche a qualche giovane. Prendendolo da parte, a quattr’occhi. E’ il caso di Destro. Che ha giocato 4 gare da titolare, prima di finire in panchina al San Paolo, segnando solo nella prima (doppietta contro la Sampdoria). Non ha, dunque, sfruttato al meglio il momento. Avrebbe dovuto, senza Totti, dare qualcosa di più in area di rigore. Ha invece concluso poco e non ha fatto i movimenti giusti. Si è dedicato a lui a parole e in campo. Come a Ljajic, rimproverato davanti alle telecamere, a caldo, per la mancata copertura su Ghoulam, arrivato in libertà al cross decisivo per l’ 1 a 0 di Callejon. I due, esclusi in partenza perché l’intenzione del francese era di bloccare le fasce con Florenzi e Bastos e di non dare punti di riferimento con Gervinho, hanno deluso quando sono stati chiamati in causa. Più il serbo, abbastanza svogliato nell’atteggiamento e nella partecipazione.
CAPITANO IN GRUPPO Totti, da ieri mattina, è nuovamente al centro della Roma. Allenamento completo che però non gli dà ancora la certezza di riprendersi il posto da titolare contro l’Udinese. Senza Maicon squalificato e con Romagnoli fermo per l’affaticamento muscolare (fastidio accusato a Napoli già nel primo tempo), probabile il rientro di Dodò a sinistra, con Torosidis a destra. Non avendo nemmeno De Rossi, assente per altre due partite, Garcia può abbassare Pjanic accanto a Nainggolan nel 4-2-3-1, con Totti trequartista dietro a Destro o Ljajic alle spalle del capitano. Intanto la società ha ufficializzato l’amichevole contro il Liverpool, il 23 luglio al Fenway Park di Boston. Dalla Spagna, invece, insistono: il Barcellona vuole sia Pjanic che Benatia. La Roma, però, punta al rinnovo del contratto del bosniaco e considera incedibile il franco-marocchino.