Roma, chi sbaglia paga

10/03/2014 alle 08:37.
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IL TEMPO (A. AUSTINI) - Una punizione durissima. Fin troppo severa per una Roma in emergenza battuta da un a lungo incosistente. Però la legge del calcio premia sempre chi segna. I giallorossi creano tanto e non lo fanno mai. Callejon sì nel momento decisivo e regala tre punti d’oro agli azzurri.

Il verdetto del San Paolo è duplice: corsa al secondo posto riaperta, scudetto alla . La Roma dovrà faticare parecchio per difendere il suo biglietto che porta direttamente in : ha perso e chissà quando lo riavrà, è squalificato per altre due partite, , il migliore dei suoi ieri, non ci sarà con l’Udinese. L’unica buona notizia è il vantaggio conservato negli scontri diretti: arrivando a pari punti con il , la Roma sarà seconda.

è partito innanzitutto per non perdere. Lo ha ammesso alla vigilia e lo comunica in qualche modo alla squadra scegliendo una formazione senza centravanti e votata alla corsa. Ma non per questo rinunciataria, anzi. Il problema è che se in area non c’è chi sa buttarla dentro, non segni mai. A conti fatti non schierare è stato un errore. Un dato su tutti è allarmante: la miseria di una rete realizzata nelle ultime tre partite. Benitez dall’altra parte se la gioca a viso aperto, con i quattro «tenori» davanti e Dzemaili in mediana al posto degli infortunati dell’ultimora Behrami e Jorginho. La Roma, invece, il suo centrocampista lo perde dopo 11 minuti: , sceso in campo con un ginocchio malandato, si procura una distorsione all’altro (il sinistro) e lascia il posto a Taddei. Una botta tremenda, visto che è a casa. È stato proprio a creare la prima nitida chance per i giallorossi, nettamente superiori nel primo tempo: lancio perfetto per Gervinho che si ritrova solo in area ma non controlla. Il fatica, sbaglia passaggi e si fa trovare disorganizzata in difesa. La Roma trova spazi ogni volta che riparte, non accusa la perdita di grazie a un uomo ovunque, ma non riesce a infierire. Come nella sfida di coppa Italia. Gervinho è sempre il più pericoloso, però se tocca a lui finalizzare son dolori. Ancora sua l’occasione più clamorosa del primo tempo: assist sublime di , l’ivoriano fa tutto bene tranne il tiro addosso a Reina. Subito dopo ci pensa a salvare i suoi con un recupero in scivolata su Mertens. Bastos, che spostato a destra fatica a incidere, prova a entrare in partita calciando con il suo piede un gran diagonale ma Reina c’è. Idem (fischiato dal suo ex pubblico) sulla prima vera azione da finalizzata da Mertens. Ma è la Roma a rientrare con grandi rimpianti negli spogliatoi per l’intervallo.

La ripresa inizia con un copione invertito. La squadra di Benitez trova tre chance per passare nel giro di pochi secondi. Gran tiro di Mertens alto di poco, poi Callejon a tu per tu con si fa parare il tiro e Higuain «spara» sopra la traversa da ottima posizione. La Roma c’è ancora, con e mette paura a Reina. La prima mossa di Rafa è Henrique al posto del contestato Dzemaili. Il ricomincia a faticare e la Roma decide di controllare la gara con il palleggio. L’errore fatale, in fondo, è questo. I minuti scorrono, il pareggio si avvicina, l’avversario sembra stremato. Non è così. Benitez si gioca anche la carta Insigne per uno spento Hamsik. risponde con e richiama che ha appena mancato il gol di testa su invito di . Quello che non fa Callejon a 9 minuti dalla fine spingendo dentro il cross di Ghoulam. Gol pesantissimo, in parte sulle spalle di Romagnoli che fin li non ha sbagliato nulla. non può far altro che buttare dentro , mentre Benitez inserisce Pandev.

L’assalto finale dei giallorossi è disperato e si perde sulla botta di . Il fa festa, si avvicina a tre punti (ma con una gara in più giocata), la Roma deve rimboccarsi le maniche e fare la conta dei giocatori. Il rientro di è un raggio di speranza.