LA REPUBBLICA (E. SISTI) - Un calcio al pranzo con boccone dal sapore sgradevole. Fra il 35’ e il 40’ del primo tempo Sassuolo-Roma si è fermata. Per pioggia? No, per discussioni e ripensamenti. Giocatori, arbitri e spettatori sono andati in confusione. Quei grotteschi 5 minuti di interruzione che non finivano mai erano il risultato «in progress» di una sequenza di leggerezze (di Nainggolan, di Torosidis, di Sansone, di Rizzoli, dell’assistente di porta Peruzzo, della Roma che aveva rallentato il ritmo). Ma che stava succedendo? Riassumiamo.
La Roma sta vincendo 1-0. Aveva segnato Destro con un cucchiaio sottile sottile dopo che Nainggolan aveva rubato palla all’immobile Missiroli (16’). Solo Sansone sembrava tonico fra i padroni di casa. Da lui nasce l’ispirazione per la sceneggiata globale. Un rimpallo lo lancia sulla sinistra, a rincorrerlo va Benatia, i due sono appiccicati, Sansone va giù in rotazione, Rizzoli a un passo non abbocca e fa cenno di proseguire. Dall’interfono gli arriva il consiglio fraudolento che avvelenerà il pomeriggio: è di Peruzzo, sistemato peggio di lui rispetto all’azione: “Rigore!”. Rizzoli stavolta abbocca e inizia lo spettacolo. Via vai di giocatori da Peruzzo a Rizzoli, tipo rubabandiera, coeografico capannello intorno all’arbitro, almeno un paio di volte Berardi mette il pallone sul dischetto. Stretto alle corde pare che Sansone confessi a Rizzoli e agli altri: «Ho sentito tirare e sono andato giù». Rizzoli cambia ancora opinione, imbarazzato e indeciso (aiutato da una moviola non ufficiale?). Ai giocatori che lo circondano nemmeno fosse un buffet gratuito dice, svilendo la sua autorevolezza, di averci ripensato: si ripartirà con la palla scodellata.
Più tardi Di Francesco confermerà le parole di Sansone. Garcia: «Ci sono rimasti male ma credo che Rizzoli abbia preso la decisione giusta. Però non si può chiedere al giocatore di una squadra che rischia la B se ha simulato o no. Ci vuole la moviola in campo». Di fatto i giocatori si sono arbitrati da soli, come al prato sotto casa. Scena che non è piaciuta ai designatori. La crisi di fermezza di Rizzoli non sfugge alla Reuters: «Arbitro del Mondiale va in confusione su un rigore». A cornice dello show s’è vista una partita velocissima per poco, paludata per il resto. La Roma aveva iniziato bene, dominando. Ma una volta ottenuto il vantaggio (per Destro gol n.10, 4° di fila, in poco più di 950 minuti giocati) s’è spenta, una via di mezzo fra la parsimonia, l’opportunismo e il ruminamento. Il Sassuolo ci ha creduto. Nel secondo tempo Zaza, Berardi, Sansone e Cannavaro sono andati vicino al pareggio. A una manciata di secondi dalla fine, con una dinamica identica al primo gol, arriva il raddoppio che scaccia l’incubo giallorosso. Stavolta è Taddei che ruba palla a Mendes. Bastos firma il suo primo sigillo romano.