IL ROMANISTA (M. MACEDONIO) - Conoscendolo, sono soprattutto i due gol al passivo – ovvero tanti quanti ne aveva finora incassati la squadra nelle tredici precedenti partite giocate all’Olimpico – a non andar giù a Rudi Garcia, che della invulnerabilità difensiva ha fatto una sorta di totem fin dal ritiro pre-campionato. Dieci minuti finali di sofferenza, quelli contro l’Udinese, di cui avrebbe volentieri fatto a meno, il tecnico francese, che ai microfoni di televisioni e carta stampata ribadisce come la squadra abbia effettivamente denunciato qualche distrazione di troppo in difesa, pur in presenza di una prestazione buona quanto complicata. «Abbiamo fatto tante belle cose – dice – ma anche regalato tanto all’Udinese. Abbiamo sofferto troppo nel secondo tempo, come non avevamo mai qui in precedenza. È stata un po’ l’arte di mettersi in difficoltà da soli, anche se abbiamo preso i tre punti, che è quello che importa. Potevamo certamente segnare due o tre gol di più, ma senza un grande De Sanctis avremmo potuto anche subire di più».
Una scelta, quella dei tre attaccanti, Gervinho, Totti e Destro, che è stata forse un po’ pagata dal punto di vista degli equilibri difensivi. «Abbiamo sbagliato tanti palloni, ed è quello il problema, ovvero che dobbiamo essere sempre concentrati e non regalare nulla agli avversari». Ha sorpreso, in particolare, la coppia formata da Destro e Totti, essendo stata impiegata una sola altra volta, contro il Catania. Una scelta che avrà un seguito? «Abbiamo segnato tre gol, E potevamo farne di più, dimostrando efficacia davanti, per cui sono contento della partita di questi tre giocatori. E’ stato importante il ritorno del capitano, che non aveva la partita intera nelle gambe, ma ha certamente illuminato il gioco». Una squadra, la Roma, che è sembrata molto “lunga”, a differenza di quanto visto finora, con i centrocampisti non sempre aggressivi come altre volte. «Bisogna accompagnare l’attacco, e quindi anche la linea difensiva deve essere alta, mentre oggi siamo forse andati un po’ troppo indietro. Ma quando si sbaglia un passaggio facile, è anche più difficile difendere. Non dimentichiamo che eravamo senza Strootman, De Rossi e Maicon».
Un merito va riconosciuto anche all’Udinese, che non ha mai smesso di crederci, fino alla fine. «È vero, dopo il 2-1 abbiamo ripreso la partita in mano e, di solito, con il terzo gol la partita è chiusa. Aver segnato tre gol è comunque una buona notizia, perché è più facile risolvere i problemi in difesa che in attacco, anche se pure in difesa dobbiamo però essere più cattivi ed efficaci». Dopo diverse settimane di assenza, si è avuto anche il rientro di Dodò. Cosa manca a questo giocatore per maturare definitivamente? «Lui è un terzino che può attaccare di più e meglio – spiega ancora Garcia. – E’ concentrato sulla fase difensiva e ha ragione a farlo, perché è migliorato tanto dall’inizio della stagione. Deve solo continuare ad allenarsi per essere più tranquillo e fiducioso nei propri mezzi».
Quattro gol incassati in casa, che fanno essere la Roma tra le migliori in Europa, ma di cui due in questa partita, in cui si sono anche lasciate sette occasioni ai friulani. E’ dipeso dalle assenze di Strootman e De Rossi o è solo stato un problema contingente di questa serata? «E’ un centrocampo a cui dobbiamo dare più tempo per trovare i giusti equilibri. Va detto che Nainggolan è arrivato a gennaio e che Taddei è tornato solo da due partite. Hanno quindi bisogno di capire il gioco dei compagni, così come anche Pjanic ha bisogno di andare avanti con loro due, aspettando il ritorno di De Rossi. Ma sul piano del gioco abbiamo fatto bene, anche se, ripeto, non si possono regalare all’avversario tante occasioni». Nel pre-partita, non sono mancati gli “in bocca al lupo” collettivi, anche da parte del pubblico, nei confronti di Strootman. Ha il tecnico un messaggio da mandare al centrocampista olandese? «Glielo abbiamo fatto quasi ogni giorno. Lo aspettiamo per la Champions, che speriamo di raggiungere come obiettivo. Lo vogliamo tanto forte, perché lui può giocare con noi fino alla fine della stagione».