CORSERA (G. PIACENTINI) - «Vogliamo tornare a vincere ». L’Udinese è avvisata, parola di Rudi Garcia, che non cade nel tranello di pensare che la stagione sia già conclusa. Non è ancora il momento di fare bilanci, insomma, per quelli c’è tempo. «Vedremo a fine stagione se saremo soddisfatti o meno del nostro rendimento. Le sconfitte col Napoli e con la Juventus? Non c’è mica da vergognarsi. I conti li faremo alla fine del campionato ». Sa benissimo, il tecnico francese, che nel calcio in troppi hanno la memoria corta e il rischio che la stagione straordinaria della Roma passi in secondo piano è concreto.
La sola medicina per questo tipo di situazioni è la vittoria. «Ci sono successi che possono preoccupare e sconfitte che invece possono infondere fiducia, come quella del San Paolo. Per me Napoli è un tema chiuso, ora ho in mente la squadra di Guidolin. Io so come si reagisce: vincendo. Iniziando a farlo con l’Udinese e poi con il Chievo, senza fermarsi. Veniamo da un ko, ma vincere è sempre il nostro obiettivo, non cambia nulla. Vogliamo tornare al successo, e giocheremo finalmente in uno stadio normale». Il riferimento è ai tifosi delle curve, che dopo due turni di squalifica saranno di nuovo al loro posto.
Ma un pensiero non può non andare a Kevin Strootman. «La dinamica di come si è fatto male conta poco: non è colpa di nessuno ma della sfortuna. Martedì si opererà, dal giorno dopo lavorerà per rientrare. Merita di giocare la Champions con noi il prossimo anno». Quello degli infortuni è un tema sul quale Garcia è sensibile. La Roma ne ha avuti tanti. «Per fare una stagione al massimo bisogna anche non avere troppi infortunati. Non sono stati molti sul piano muscolare, questo vuol dire che il lavoro che facciamo a livello fisico è buono. Per i traumi non si può fare nulla. Speriamo di aver finito con questi infortuni e di non averne nelle giornate che rimangono».
Tornerà Francesco Totti, e il volto del tecnico si illumina. «Con lui ho più soluzioni. Falso 9 o centravanti? A Lille ho vinto il campionato e la Coppa di Francia con un attaccante di profondità. Qui abbiamo la fortuna di avere Francesco, bisogna adattarsi ed essere intelligenti: non si gioca con il capitano come si gioca con Gervinho o con Destro». Sul prossimo rinnovo del contratto gioca in difesa. «Non è il momento di parlare delle situazioni individuali. Dobbiamo pensare solo al campo, per finire più in alto possibile ».