IL ROMANISTA (V. META) - Era partita per fare un gol, si sarebbe qualificata anche con lo 0-0, e invece ha finito per prenderne tre. La Roma rimanda il salto di qualità sbagliando la terza partita più importante della stagione come aveva sbagliato la prima e compromesso la seconda: incassato il gol dello 0-2 in apertura di ripresa, la squadra di Garcia non riesce a ritrovarsi ed esce dal San Paolo con lo stesso risultato dello Juventus Stadium, ma con la differenza che stavolta non ci sarà un’altra partita per continuare a sperare.
A giocarsi la Coppa Italia con la Fiorentina ci va il Napoli, e a Garcia non resta che riflettere sugli errori suoi e della squadra, a cominciare dall’atteggiamento attendista del primo tempo, fino alle disattenzioni di una difesa rivoluzionata e alle difficoltà di un centrocampo in inferiorità numerica. Solitario Gervinho, solissimo Destro, troppo impreciso Ljajic, che pure due occasioni per dare un altro corso alla partita le aveva avute. Il tecnico deve rinunciare a Maicon, non al meglio per una botta rimediata nel derby, e dirotta al suo posto Torosidis, inserendo a sinistra Bastos, all’esordio da titolare. Novità anche nel tridente, dove Destro e Ljajic sostiuiscono Totti e Florenzi. Benitez, invece, ci va molto meno cauto con il turnover e mette in campo tutti insieme Callejon, Hamsik e Mertens, lasciando Insigne in pachina. La partita ci mette poco a decollare, al 3’ Torosidis trova un corridoio sulla destra per Ljajic, cross in mezzo a cercare Destro, Reina riesce a intervenire in anticipo e nell’occasione si infortuna. Il Napoli attacca benissimo gli spazi senza palla, la Roma aspetta per cercare lo strappo con le accelerazioni di Gervinho, ma la superiorità numerica della squadra di Benitez a centrocampo si fa sentire. Al 16’ un appoggio sbagliato di De Rossi spalanca il contropiede per Mertens, Benatia deve uscire in scivolata e si prende l’inevitabile giallo che ne condizionerà il resto della partita. Al 23’ ci prova Hamisik dal limite, il suo sinistro è alto non di molto. La Roma mette la testa fuori solo a metà tempo, prima con una grande azione di Pjanic che manda a vuoto Inler e mette in mezzo per Gervinho, destro di prima intenzione ribattuto sui piedi di Ljajic, porta spalancata ma conclusione fuori, poi con un bel servizio di Strootma per Destro, Reina sceglie bene il tempo per l’uscita in anticipo. Nel momento migliore dei giallorossi, arriva il gol del Napoli: Bastos va a vuoto su Hamsik che serve Maggio, cross in mezzo e testa di Callejon, marcato malissimo in area piccola.
La Roma accusa il colpo, ma prima dell’intervallo Ljajic spreca un’altra grande occasione, stavolta chiudendo con un destro troppo debole un bel triangolo con Pjanic. Comincia la ripresa e sembra un dejavu dello Juventus Stadium. Minuto numero due, contropiede Callejon- Higuain, tacco di ritorno per lo spagnolo, destro e grande risposta di De Sanctis. Minuto numero quattro, calcio d’angolo da sinistra, palla sul secondo palo dove Higuain va via a Torosidis e di testa mette dentro il 2-0. Minuto numero sei, Mertens fa quello che vuole sulla trequarti e ha il tempo di alzare la testa, vedere l’inserimento di Jorginho e servirlo in area, tocco d’esterno destro e De Sanctis battuto in uscita. In tutto fanno tre gol in meno di mezz’ora, una batosta da cui la Roma non riesce a riprendersi nemmeno con l’ingresso di Maicon per un pessimo Torosidis, di Florenzi per il solito Ljajic e di Totti per Pjanic, con relativo passaggio al 4-2-3-1. Il Napoli può limitarsi a gestire e rischia poco (un colpo di testa di Destro fuori di poco, un gol annullato a Strootman per fuorigioco). A mettere fine a partita e speranze è il rosso che Rocchi rifila a Strootman per un applauso (sulle cui intenzioni ironiche si potrebbe discutere) dopo il giallo per un intervento su Callejon. Se questo doveva essere l’esame di maturità, dal San Paolo esce una Roma rimandata.