IL TEMPO (E. MENGHI) - Per tornare a vincere serve una buona memoria. De Rossi ce l’ha, non solo perché anche se non era ancora nato sa benissimo chi è «Core de Roma», ma anche perché sa che la sua Roma è forte e la brusca caduta sul campo del Napoli non cambia il valore della rosa che ha promosso a pieni voti. «Abbiamo perso contro le due squadre più forti d’Italia, ci può stare. Al San Paolo - analizza il centrocampista a margine della presentazione della biografia di Giacomo Losi - abbiamo meritato di perdere, ma non con un distacco così grande. Non possiamo assolutamente essere tristi, sicuramente siamo dispiaciuti perché abbiamo perso il primo obiettivo stagionale, ma la strada in campionato è lunga e siamo lì, dietro solo alla Juventus».
L’uscita di scena dalla Coppa Italia non intacca il campionato giallorosso, fin qui quasi perfetto: «Penso che il Napoli sia contento di aver passato il turno, facendo una grande partita. Non penso che ci siano molte analogie tra campionato e Coppa. La Juventus ha continuato a trottare dopo aver perso contro di noi. Quest’anno - giura De Rossi - siamo una squadra vera e torneremo a vincere. Quando perdi a metà stagione non puoi far altro che andare avanti, tirarti su. Il campionato è ancora lungo e domenica c’è una partita importantissima. Ci tireremo su, lo abbiamo fatto già dopo la sconfitta con la Juve, inanellando risultati importanti». Ieri Garcia ha tenuto tutti a rapporto per ripercorrere la disastrosa semifinale, ma «lo fa sempre durante la riunione tecnica. Rivediamo la partita, quello che è andato e quello che non è andato, senza toni particolari».
È la Roma che è chiamata ad alzare la voce, a metterci il carattere che al San Paolo è sfociato in nervosismo e non in una più auspicabile reazione sul campo: «Se avessimo segnato subito sarebbe potuta cambiare la partita, ma lo stesso vale per loro quando sono venuti a Roma in campionato. Nel primo tempo avevano avuto più occasioni di noi, magari se fossero passati in vantaggio non avremmo fatto il record di vittorie. Sono partite, il calcio è questo, bisogna buttarla dentro. Bisogna fare meglio. Abbiamo abbassato il raggio nel secondo tempo e con una squadra come il Napoli lo paghi. Contro un avverario così forte puoi subire, perché quando prende il pallino del gioco diventa tutto più difficile. La reazione in parte c’è anche stata, in 10-15 minuti abbiamo creato 3-4 palle gol, ma dopo il 3-0 si era rovinata la partita».
E forse si è sentita l’assenza di un bomber vero: «Uno che fa 25 gol serve a chiunque, noi abbiamo giocatori molto forti in attacco, sono contento della squadra che abbiamo quest’anno. Parlarne ora servirebbe solo a mette pressione a chi ancora non ha fatto 25 gol».
Come Destro: «Potrebbe essere il caso di Mattia o di Totti, che ne faceva 30 all’anno fino a poco tempo fa, ma abbiamo tanti attaccanti che stanno facendo bene». La cooperativa del gol non sempre funziona, ma De Rossi su questa Roma scommette ad occhi chiusi.