LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Continua la battaglia. Quella a distanza con la Juventus, per la Roma, riparte stasera da Bologna. Ma è un altro il fronte che da settimane infiamma l’umore dei dirigenti e, adesso, anche del tecnico Garcia. Quelle curve chiuse per i ricorrenti cori discriminatori con oggetto il Vesuvio e per analogia Napoli e i napoletani, che rischiano di svuotare mezzo Olimpico tra sette giorni contro l’Inter, sono improvvisamente diventate per la società un problema da affrontare prendendo posizioni nette. Se ne è accorto anche l’allenatore francese, che per la prima volta — un po’ come quando chiamò «laziali» i contestatori della squadra — dice “basta” all’atteggiamento insopportabile dei suoi stessi tifosi: «Non importa se il regolamento sia giusto o sbagliato, esiste e i tifosi devono rispettarlo».
Seguito solo poche ore dopo dal verdetto con cui la Corte di Giustizia Federale rigettava il ricorso della Roma contro la chiusura del settore Distinti, figlia dell’ultimo episodio di discriminazione. Dopo Totti, che martedì aveva interrotto il silenzio della società sul tema chiedendo ai supporter di «non compromettere la possibilità di starci vicino», è allora l’allenatore francese a segnare l’inversione completa dell’approccio romanista alla questione. Solo una decina di giorni fa il dg Baldissoni parlava di norma «surreale» definendo «non credibile » il sistema che avrebbe dovuto censurare l’atteggiamento dei tifosi. Ma l’anima americana del club ha spinto per seguire una strada diversa. Ad addolcire la posizione della società, però, è anche un deciso ottimismo verso la decisione dell’Alta corte del Coni. A Trigoria confidano moltissimo nell’idea che martedì, quando il Comitato Olimpico italiano avrà già fatto ritorno da Sochi, la Corte restituirà agli ultrà giallorossi il loro posto sulle gradinate per Roma-Inter, primo appuntamento di un miniciclo che in 14 giorni metterà sulla strada della Roma nerazzurri, Napoli e Udinese. Importantissimo, allora, non perdere punti contro un Bologna che in casa ha vinto solo una delle ultime 8 gare ma, dopo l’addio di Diamanti, sembra rivitalizzato nel carattere.
«Nelle ultime partite hanno fatto davvero bene — ammette Garcia — ma le altre grandi hanno giocato in Europa e saranno più stanche di noi, dobbiamo approfittarne». A patto di riuscire a far fronte alle assenze: al Dall’Ara l’unico terzino a disposizione sarà l’influenzatissimo Torosidis, convocato causa emergenza. Mancherà anche Totti, e allora spazio per Destro, uno capace di un gol ogni 23 tocchi di palla e alla ricerca di una maglia Mondiale. Dal giorno del rientro in campo, una media di 2 reti ogni 3 gare. «Ha il gol nel sangue, ma serve continuità», prova a pungolarlo Garcia. E mentre all’estero iniziano a circolare voci di interessamenti nobili per l’allenatore della Roma, lui punta dalle parti del Colosseo i paletti del proprio futuro: «Spero di passare tanto tempo qui, ho voglia di vincere a Roma».