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Doppio Gervinho, Roma avanti Napoli bruciato dopo la rimonta

06/02/2014 alle 09:15.
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LA REPUBBLICA (E. SISTI) - C'è qualcosa fra Roma e . Qualcosa di abbastanza spazioso per contenere due gol di differenza nel primo tempo e due gol di differenza nel secondo, a coronamento di una partita vibrante. La Roma s'è presa il primo tempo: segna due gol bellissimi (Gervinho e ) e offre squarci di grande autorità. Il ha fatto suo il secondo: segna un gol fortunoso (autogol di ) e uno stupendo (Mertens) e dà la sensazione di stare meglio, di aver dimenticato Bergamo. Ma non finisce 2-2. No. Perché c'è Gervinho. E Gervinho com'è noto va per conto suo, le sue partite non finiscono mai, corre come un disperato, attacca, difende persino. È un altro, penserà Wenger. O forse è semplicemente tornato se stesso. Non conosce ostacoli e non conosce stanchezza. Al 43', quando sono più o meno tutti convinti che ormai i giochi siano fatti, Gervinho crede così tanto nei suoi compagni che parte come un razzo verso destra, scatenando il panico in mezzo , che ne ha ben donde. I suoi compagni, e , stavano inventando un mirabile duetto al limite dell'area avversaria, poi si traveste da e serve a Gervinho una palla che più perfetta e più tonda è impossibile immaginare: Gervinho, che ha già segnato l’1-0, chiude definitivamente un periodo della sua vita facendo dimenticare per sempre che ci fu un tempo in cui aveva paura della porta, non sapeva segnare, s'impappinava e faceva impazzire i suoi tifosi (all' e anche con la Roma).

Così si chiude 3-2 in un finale degno di questa affascinante partita. Il ha perso ma è ancora in corsa. Ha segnato due gol in trasferta. Fra una settimana gli basterà vincere 1-0. Dicevamo del primo tempo: Roma sontuosa, di personalità. Aspetta che il si sfoghi, la attacchi e magari le metta anche un po' paura. La Roma è matura e compatta, è più forte di testa e di gambe. Sfrutta una magia di (un assist cieco come solo lui sa fare) per scuotere gli animi. Appena spedito da sulla destra, Gervinho raccoglie l’invito del capitano in leggero fuorigioco e con uno scavetto per saltare Reina manda i suoi sull’1-0 (13’). Il cerca di far finta che non sia successo niente, ma la sensazione è diametralmente opposta. Higuain è il più focoso e motivato dei suoi. Benitez s'arrabbia perché Bergonzi non ammonisce . Ma la Roma è maestra nel rubar palla nei punti nevralgici: al 32', appunto, palla rubata a centrocampo, e fa un gol da cineteca trovando l'angolo alto alla sinistra di Reina: 2-0.

Qualificazione archiviata? No. Nell'intervallo De Laurentiis va negli spogliatoi. Effetto benefico immediato. Insigne libera Higuain a fondo campo, cross sporcato da , se la butta dentro da solo. (2'). Il ritrova l'euforia, Ora c'è da spendere energie, la situazione può ancora evolvere, squadre lunghe, la Roma spreca tre occasioni per andare 3-1. Entrano e (per e ). Poi anche . Nel c'è Mertens ed è subito cruciale: se lo perde, nemmeno ci prova: gol capolavoro del belga (25'): 2-2. Alla Roma improvvisamente mancano i collegamenti interni (quelli esterni sono una conseguenza), ha quasi paura, palloni elementari diventano passaggi corti che innescano contropiedi avversari, mentre ogni volta che il si avvicina a sembra che possa far male. Poi Gervinho si prende la partita con e .

Bella partita davvero. E siamo solo a metà strada. Dalla nel primo tempo (e poi anche timidamente, tanto per non sfigurare, anche dalla Curva Nord) si leva l'ignobile coro: "Lavali col fuoco, Vesuvio, lavali col fuoco". In arrivo chiusura?

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