IL ROMANISTA (V. VERCILLO) - «Quando ci sono tre gare in sette giorni, normalmente sono più difficili da gestire ma con la Juventus abbiamo giocato cinque giorni fa e dunque per me è una settimana normale, come le altre ». Glissa così Rudi Garcia in conferenza stampa sull’argomento turnover, in vista della gara di oggi contro l’Hellas. Quella di Verona sarà la terza gara settimanale dei giallorossi, dopo le vittorie con Livorno e Juventus. E Garcia per l’occasione potrebbe effettuare dei cambi in formazione rispetto alla sfida con Conte di martedì scorso.
I ballottaggi principali si sviluppano nel reparto offensivo, dove a contendersi tre maglie ci sono cinque giocatori. Non c’è più Borriello, volato al West Ham in prestito: è ufficiale il prestito fino a fine stagione per 700.000 euro. Ma rimangono uomini che lasciano al tecnico ex Lille soltanto l’imbarazzo della scelta. Se prevarrà l’ipotesi turnover, a riposo rimarrà sicuramente Alessandro Florenzi. Una spina nel fianco, il numero 24, per la Juventus in Coppa Italia. Una scheggia instancabile, pronto a penetrare la difesa bianconera. E in assenza di un centravanti di ruolo, si è dimostrato capace di infilarsi in ogni spazio, dando non pochi problemi al reparto arretrato della Juve. Una vera e propria sorpresa per la Roma e i suoi tifosi, che non smettono di applaudire ogni sua giocata, umile e concreta ogni volta. Ma la stanchezza si fa sentire anche per lui - vedi la poca incisività negli ultimi metri in Tim Cup - e Garcia potrebbe concedergli un turno di stop. Stesso discorso vale per Francesco Totti, che potrebbe partire dalla panchina. E a ricoprire la casella del centravanti ci dovrebbe essere Mattia Destro: quattro gol in sei presenze di campionato, ma così lontano dall’essere considerato come uno dei titolarissimi della squadra. Segna praticamente ogni volta che va in campo, ma fatica sempre a trovare lo spazio che tutti, durante la sua convalescenza, aspettavano che si ritagliasse. Oggi dovrebbe essere la sua giornata, quella in cui dimostrare di meritare una fiducia che fatica ad arrivare. A suon di (altri) gol, magari. Sempre che Gervinho non gli "rovini" la festa: l’ivoriano è uno di quelli di cui Garcia non ha alcuna intenzione di fare a meno.
La sua velocità, la generosità con cui corre per tutto il campo in cerca della zampata vincente, lo ha fatto diventare insostituibile. Ci sarà lui al fianco di Destro, e dall’altra parte spazierà Adem Ljajic, anche lui alla ricerca di più spazio. A centrocampo, aperto il capitolo Miralem Pjanic: «Come sta? Ha subito un colpo ma per domani non dovrebbero esserci problemi» le parole di Rudi Garcia in conferenza stampa. Difficile pensare che potrebbe essere proprio lui a partire dalla panchina, lasciando spazio a De Rossi, Strootman e Nainggolan: il bosniaco adesso è il valore aggiunto. Più probabile che in panca ci vada Nainggolan. In difesa aperto un altro ballottaggio: Dodò o Torosidis? Proprio sulla destra del Verona si trova il maggior pericolo: Iturbe. E il terzino greco, grazie all’ultima ottima prestazione con la Juventus, sembra aver guadagnato posizioni rispetto al pari-ruolo brasiliano. Ma Garcia potrebbe dare un’altra chance a Dodò, pronto a esplodere da un momento all’altro.