CORSERA (L. VALDISERRI) - Il messaggio di Rudi Garcia è forte e chiaro, destinato all’Italia ma soprattutto alla Francia e a Laurent Blanc: «Pjanic obiettivo del Paris Saint Germain? Ognuno è responsabile delle sue parole. Mi è piaciuta, però, la risposta della società: non c’è nessuna trattativa, Pjanic non è in vendita». Una botta subita in allenamento, però, mette in forte dubbio la presenza del bosniaco contro il Verona (ore 12.30). Ieri era più no che sì, ma è stato comunque convocato e oggi sarà fatto un provino. Però, soprattutto con De Rossi, Strootman e Nainggolan a disposizione, non avrebbe senso rischiare. Tanto più che, dopo Verona, è in arrivo un ciclo di partite importantissime: Parma, semifinale di andata di Coppa Italia, derby e semifinale di ritorno.
Il Verona è una delle sorprese del campionato e, al Bentegodi, ha perduto soltanto due volte: al 90’ il derby contro il Chievo e, recentemente, contro il Napoli. Ha ceduto Jorginho, proprio ai partenopei, ma oggi riavrà Luca Toni, assente per influenza contro il Milan, nella sconfitta per 1-0 di domenica scorsa, debutto di Clarence Seedorf sulla panchina rossonera. Garcia lo sa e non vuole sorprese: «È una squadra che sta facendo un grande campionato, soprattutto in casa. Hanno giocatori forti, davanti ci sono Toni e Iturbe. Per noi, però, non cambia nulla: andiamo a Verona per vincere. Sarà difficile, ma dobbiamo fare in modo che sia difficile anche per il Verona».
La caccia alla Juventus resta aperta, ma Garcia non fa come alcuni suoi giocatori, per ultimo Gervinho, che usano la parola scudetto anche a -8. Questo non vuol dire, però, che il tecnico abbia abbandonato il progetto, soprattutto alla luce del pareggio di ieri sera dei bianconeri contro la Lazio: vincendo oggi, la Roma si porterebbe infatti da meno 9 a meno 6 punti dalla capolista: «Parlarne non serve, perché non siamo padroni del nostro destino. La Juve è avanti, noi dobbiamo solo continuare a vincere e, eventualmente, approfittare di un loro calo. È stato importante battere i bianconeri in Coppa Italia perché loro non perdono quasi mai e noi abbiamo vinto con merito. Questa partita dimostra che anche la Juve può perdere. Il miglior calcio è il nostro? Non ho la presunzione di dire questa cosa. Il gioco della Roma è quello che voglio vedere: una squadra che ha entusiasmo, talento, che non molla mai e che vuole sempre vincere. Dobbiamo restare così fino alla fine della stagione ».
In settimana è partito Burdisso (per il Genoa) e Balzaretti è finito sotto i ferri a Boston (almeno due mesi di stop). Garcia non si piange addosso: «Michel Bastos può giocare su tutta la fascia sinistra, come attaccante esterno ma anche come terzino. Lo ha già fatto anche con me a Lilla ed è per questo che lo abbiamo preso. Come centrali abbiamo Jedvaj e Romagnoli, all’occorrenza si può abbassare anche De Rossi. Per ora non c’è urgenza, abbiamo un po’ di tempo per valutare». Walter Sabatini, però, continua a lavorare sui soliti nomi. Oggi, proprio a Verona, ci sarà un incontro tra il direttore sportivo giallorosso (che segue anche il promettente Alberto Tibolla, centrocampista del Chievo, classe 1996) e Fabio Parisi, l’agente italiano di John Heitinga, difensore olandese dell’Everton. Una soluzione che pare più facile di quella del brasiliano Rafael Toloi, alle prese con un passaporto comunitario in arrivo, ma in tempi non ancora certi.