IL ROMANISTA (V. META) - Roma-Fiorentina, gol di Destro. In fondo non cera altro modo in cui potesse finire, perché a mettere fine alla quaresima di una squadra da troppo a lungo a digiuno di vittorie non poteva che essere uno che avesse altrettanta fame.
Partita subito viva, accesa già nei primi cinque minuti dal botta e risposta a distanza Vargas-Strootman, doppia conclusione con il sinistro da fuori area, in entrambi i casi palla alta. Solo che per la Roma è il prologo del gol: minuto numero sette, Gervinho va via a Tomovic sulla sinistra, tiene la palla in campo in un centimetro quadrato e riesce a mettere in mezzo, a due passi dalla linea di porta cè Maicon che anticipa Neto e mantiene la promessa del dopo Cagliari. La Fiorentina accusa il colpo e Florenzi all11 avrebbe loccasione del raddoppio, servito ancora da un Gervinho in versione playstation, ma il suo destro finisce sullesterno della rete. Niente rispetto a quello che succede un minuto più tardi, quando il Neto che non taspetti trova lintervento prodigioso sul colpo di testa a botta sicura di De Rossi dal centro dellarea piccola. I viola si scuotono dal 20 in poi, favoriti da un mezzo pasticcio difensivo Castan-De Rossi che lascia Rossi libero di calciare, De Sanctis mette in angolo. La manovra romanista perde di convinzione, Pjanic rimedia il giallo che gli farà saltare il Milan, al 26 Gervinho incespica a porta spalancata su servizio di Ljajic e poco prima della mezzora la Viola pareggia: palla persa sulla trequarti sinistra, Tomovic recupera, salta Strootman e scarica indietro per Vargas, sinistro di prima intenzione e pallone sotto la traversa. SullOlimpico cala il gelo. Anche perché il finale di tempo è ancora per la squadra di Montella, che al 34 fallisce il 2-1 con Cuadrado, il cui esterno destro al volo imbeccato da Rossi finisce alto. Lultima emozione è un colpo di testa di Benatia (sarà lui il migliore in campo) che non trova la porta.
La ripresa ricomincia con la Fiorentina avanti, ma la Roma è fortunata perché il bel cross basso di Pasqual attraversa tutta la linea di porta senza che nessuno intervenga. Al 12 Garcia cerca la scossa togliendo uno spento Florenzi per inserire Destro, al rientro dopo quasi sette mesi, che comincia dalla stessa posizione del compagno di stanza, partendo dallala per accentrarsi. La mossa è giusta perché la Roma cambia marcia: al 16 Gervinho serve Ljajic in area, il serbo manca il gol dellex sparando addosso a Neto, un minuto dopo De Rossi verticalizza per Strootman, tiro di prima intenzione e palo pieno. I giallorossi continuano a premere, al 22 una triangolazione Maicon-Gervinho- Maicon finisce con un destro del brasiliano che Neto mette in angolo e proprio dal corner battuto corto, Ljajic tocca per Gervinho che prolunga in area dove cè Destro, tiro di prima intenzione senza guardare e palla sotto la traversa. Poi una corsa sfrenata verso la panchina. Fosse una favola, la scriverebbero così. Gli ultimi venti minuti sono una battaglia. Al 26 leroe è De Sanctis, che vola a togliere dallincrocio un gran calcio di punizione di Pasqual, due minuti dopo finisce a lato di un soffio un colpo di testa di Benatia, sempre da azione dangolo. Finale di sofferenza, anche perché al 43 Pjanic rimedia il secondo giallo e lascia la squadra in dieci, Garcia richiama Destro per inserire Bradley ma lascia dentro Gervinho, che oltre a correre e dribblare, difende pure. Una scivolata di Castan nega il pareggio a Rossi al terzo dei quattro minuti di recupero. Montella si metta lanima in pace: contro la Roma non cè proprio storia.