IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Ci sono numeri che, a leggerli bene, testimoniano come il mercato della Roma, nei primi due anni di gestione statunitense, sia stato molto contraddittorio. E che, quindi, a Trigoria è fondamentale invertire la tendenza per evitare ulteriori errori. Di certo, nelle ultime settimane è cambiata la filosofia di mercato del ds Walter Sabatini: il progetto giovani, sbandierato al mondo quando il presidente era ancora Thomas Di Benedetto, ha lasciato il posto allusato più o meno sicuro, anche se il colpo Strootman va assolutamente sottolineato in positivo
IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Ci sono numeri che, a leggerli bene, testimoniano come il mercato della Roma, nei primi due anni di gestione statunitense, sia stato molto contraddittorio. E che, quindi, a Trigoria è fondamentale invertire la tendenza per evitare ulteriori errori. Di certo, nelle ultime settimane è cambiata la filosofia di mercato del ds Walter Sabatini: il progetto giovani, sbandierato al mondo quando il presidente era ancora Thomas Di Benedetto, ha lasciato il posto allusato più o meno sicuro, anche se il colpo Strootman va assolutamente sottolineato in positivo. Ma, al tempo stesso, non si può dimenticare che la Roma ha (già) rivenduto il giovane più forte portato recentemente al Bernardini, Marquinhos. E un discorso più o meno simile può esser fatto per Osvaldo, 27 reti in due campionati, sacrificato per esigenze di bilancio e non ancora sostituito nonostante i 10 milioni congelati in cassa dopo la sua partenza.
ARRIVI E PARTENZE Complessivamente, sono stati acquistati 24 giocatori: solo 9 sono ancora nella Roma. Nellestate del 2011 al seguito di Luis Enrique sono arrivati in dieci: Borini, Bojan, Gago, Heinze, Josè Angel, Kjaer, Lamela, Pjanic, Osvaldo e Stekelenburg, ai quali nella sessione invernale si sono uniti Marquinho e Nico Lopez. Dodici, in totale: oggi a Trigoria ne sono rimasti tre, Pjanic e Lamela, che non hanno la certezza di vestire il giallorosso anche dopo la conclusione del mercato il prossimo 2 settembre, e Marquinho. Paradossale quanto accaduto con Kjaer, arrivato dal Wolfsburg in prestito oneroso di 3 milioni e poi rispedito al mittente a fine stagione. Come dire: tre milioni buttati. Come, di fatto, buttati nel cestino i 4,5 milioni spesi per portare a Roma lo spagnolo Josè Angel. Notevoli, invece, gli acquisti di Pjanic e Lamela, per i quali la Roma ha speso circa 30 milioni. E, non a caso, sono ancora (per adesso...) in giallorosso. Nellestate passata, dodici gli arrivi con Zdenek Zeman (Florenzi va considerato un ritorno): Balzaretti, Bradley, Castan, Destro, Dodò, Goicoechea, Lucca, Marquinhos, Piris, Tachtsidis, Svedskauskas e Torosidis. Sei sono ancora agli ordini di Rudi Garcia, altri sei sono altrove. E sarebbe clamoroso se dopo la cessione di Marcos al Psg (e di Osvaldo al Southampton) si dovesse registrare anche quella di Lamela: ormai è evidente che la Roma deve fare i conti al centesimo per sistemare il bilancio, ma la squadra da un punto di vista tecnico non può essere svalutata. Certo, le operazioni di mercato si chiuderanno soltanto dopo la seconda giornata di campionato e, quindi, parecchio è ancora possibile, sia in entrata che in uscita. Intanto, sarebbe importante indovinare il nuovo Osvaldo, cioè il centravanti della Roma. Senza novità in entrata nelle prossime ore, domenica a Livorno al centro dellattacco della Roma ci sarà Francesco Totti. O Lamela, se sarà ancora romanista. A proposito: impensabile che se dovesse vendere (anche) il Coco, Sabatini non metta a segno uno o due colpi da applausi. O no?