IL MESSAGGERO (S. CARINA) - La leggenda narra che i suoi genitori avrebbero voluto chiamarlo Michael Douglas in onore del famoso attore statunitense. Tuttavia a causa di un errore avvenuto all'anagrafe, venne registrato come Maicon Douglas Sisenando. La vita del nuovo terzino destro della Roma potrebbe essere
LA GIORNATA
Occhiali scuri, maglietta nera e cappellino chiaro, l'esterno brasiliano è sbarcato nella capitale alle 6,40 di ieri mattina, accolto da una ventina di tifosi. Si è fermato per qualche foto, ha firmato autografi (ad un giapponese euforico addirittura sul portafogli), ed è poi salito sullautomobile che lo ha portato in hotel, lasciandosi scappare solo due parole: «Sono contento». In tarda mattina ha svolto la prima parte delle visite mediche al policlinico Gemelli dove nel reparto di medicina dello sport si è incrociato con Andrea Bargnani, da poco trasferitosi ai New York Knicks. Poi, la seconda parte dei controlli al Campus Bio Medico a Trigoria. Ha firmato un biennale da 3 milioni. Questa mattina è atteso in ritiro.
SCETTICISMO E CURIOSITÀ
In città il suo arrivo è stato accolto con curiosità ma con altrettanto scetticismo. Sul valore tecnico del calciatore non si discute: il problema è che dal triplete interista (2010) Maicon è sparito. Nellultima stagione ha racimolato appena 9 presenze (di cui 4 da titolare) con il Manchester City di Mancini. Trentadue anni il prossimo 26 luglio, nel post-Cafu è stato per almeno 3-4 anni il più forte terzino destro del mondo. In carriera ha vinto molto: 8 scudetti e 2 coppe Italia, una coppa del Brasile, tre supercoppe italiane, una Champions, una coppa del Mondo per club, due coppe America e altrettante Confederation Cup. Manca il Mondiale, proprio uno dei motivi per i quali Maicon ha scelto la Roma. Il ct Scolari lo ammira ma ne ha perso le tracce. Non è lunico.