IL ROMANISTA (P.A. COLETTI) - Italia-Brasile, la numero 10 sulle spalle, le telecamere di mezzo mondo puntate su Ginevra. Gli ingredienti per una rinascita cerano tutti. E invece la medicina azzurra, al contrario del compagno di squadra e di Nazionale De Rossi, non è servita a Osvaldo per ritrovare se stesso e il gol.
«Quello che mi fa arrabbiare è che si dica che io sia un menefreghista e allo stesso tempo un tipo nervoso - le parole di Osvaldo rilasciate a SportWeek -. Ditemelo voi: mi sta a cuore o no quello che faccio? Io dico di si. Certo, non è facile questo mio momento perché gli errori sono stati tanti. Sono un attaccante e vivo di gol e se manca quello sembra manchi tutto». La via della rete litalo-argentino lha smarrita dal 27 gennaio scorso quando al DallAra segnò nel 3-3 col Bologna.
Un blocco inaspettato per uno che con Zeman era riuscito a segnare 11 gol in 16 partite di campionato e in Nazionale tra settembre e ottobre aveva segnato 4 gol in altrettante partite. «Quando leggo sui giornali che la mia non sarebbe unannata positiva e contemporaneamente sarebbero interessate a me squadre come Chelsea, Tottenham e Juventus, non mi tornano bene i conti. Se qualcuno pensa a me, immagino sia perché qualcosa di buono lavrò pur fatto, no? Quando si parla del sottoscritto non è difficile ascoltare cose contraddittorie».
Contradditori, però, sono anche i numeri della sua stagione. Se dal lato realizzativo nulla può essere imputato al centravanti, sono i troppi cartellini che preoccupano: 3 gialli, 2 rossi e una doppia ammonizione equamente distribuiti in campionato, coppa Italia e Nazionale. Ed è lo stesso Osvaldo ad accorgersene: «Forse in qualche occasione ho tenuto un atteggiamento sbagliato, che non mi ha aiutato. E a livello di numeri non nascondo che mi aspettavo di fare qualcosa di più, ma sono comunque contento di quel che ho combinato».
Da quel Bologna-Roma di cose ne sono successe tante. La clamorosa sconfitta in casa contro il Cagliari costata la panchina a Zeman. Larrivo di Andreazzoli e subito la trasferta di Genova. Proprio lì, contro la Sampdoria, qualcosa sè inceppato nella testa e nelle gambe dellitalo-argentino. Lepisodio del rigore soffiato a Totti e poi sbagliato ha lasciato il segno. Nella grande vittoria sulla Juventus tutto sembrava rientrato con Osvaldo protagonista di una partita fatta di grinta, dedizione alla causa e unesultanza smisurata al gol di Totti. Da lì in poi però lattaccante sembra essersi perso: sostituito nel secondo tempo contro Atalanta e Genoa, partito dalla panchina a Udine e rimasto a guardare nellultima vittoria contro il Parma allOlimpico. Andreazzoli sperava di poter ritrovare a Trigoria un Osvaldo rinfrancato dallamichevole di lusso giocata con la maglia azzurra. Non è stato così, però lallenatore continua a puntare sullitalo-argentino anche se la concorrenza in attacco, con il rientro di Destro ormai alle porte, è sempre più agguerrita.