Il ragazzo di Coppa colpisce anche la ex

24/01/2013 alle 08:21.

GASPORT (M. CECCHINI) - Pochi minuti all'inizio e in Curva Sud appare uno striscione che sintetizza lo spirito dell'attesa. «Per voi è una partita, per noi è la vita: tirate fuori le palle». Come dire, in campionato ci avete deluso, fateci almeno sognare in Coppa. E allora è giusto pensare in grande, a quel decimo trionfo possibile che

 

Energie «Abbiamo tirato fuori gli attributi — dice l'attaccante, al 7o gol stagionale — ma ovviamente questa prova non può bastare, siamo ancora molto sfortunati. Dobbiamo e vogliamo fare di più». E a chi gli chiede perché a un certo punto sembrano spesso perdersi, Mattia risponde amaro: «Non è che ci perdiamo, è che mettiamo in campo sempre tante energie, quindi poi a un certo punto abbassiamo il ritmo». Non è quello che capita a lui, visto che anche stavolta nel finale ha tirato su la squadra in modo imperioso (anche se è uscito zoppicante), senza contare l'elevazione mostrata sulla rete del raddoppio.
 
Spietatezza da ex Per questo ora incalza: «Non vogliamo mollare neppure in campionato, ma il nostro obiettivo è quello di arrivare fino in fondo alla Coppa». Per riuscirci, dovrà innanzitutto sbarazzarsi dell'Inter, ovvero di una fetta importante del suo passato, visto che il club nerazzurro lo ha cresciuto e valorizzato prima di sacrificarlo sull'altare dell'acquisto di Ranocchia. Quelli del taglio del cordone ombelicale, per , furono giorni attraversati dalla malinconia. A pensarci bene, la stessa che adesso morde la dirigenza interista ripensando a quel talento che, in coppia con Balotelli, guidava l'attacco della Primavera nerazzurra per poi diventare l'uomo mercato dell'estate 2012. «Mi piange il cuore vedere Mattia con un'altra maglia», diceva la scorsa settimana l'ex a.d. Ernesto Paolillo. Lacrime pronte a diventare ruscello se ad aprile, in quello che poteva essere il «suo» San Siro, l'attaccante marchigiano perfezionerà la pratica di estromissione nerazzurra dalla Coppa Italia. «È stato un gol importante arrivato in una partita importante, ma non è stata una rivincita contro la mia ex squadra», dice sereno il romanista. Giusto così. La vita va avanti e gli obiettivi cambiano, tranne probabilmente uno: divenire un punto fermo della Nazionale pilotata da Cesare Prandelli. Impressioni? La rotta è quella giusta. E il lungo viaggio nel cielo della Coppa per agguantare la stella d'argento, ne siamo convinti, lo aiuterà di sicuro.