IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Novanta minuti in campo, novanta minuti da spettatore non pagante. E per la Roma è una buona notizia. LOlanda di Maarten Stekelenburg vince a Rotterdam 3-0 contro Andorra e il portiere romanista praticamente non si sporca neanche i guanti in una partita che la formazione di van Gaal domina dal primo allultimo minuto.
Chi invece in panchina non ci resta e, anzi, passa da centrale a esterno con una disinvoltura disarmante è Alessandro Florenzi. Uno dei protagonisti di questo inizio di stagione batte con lUnder 21 1-0 la Svezia nellandata dei playoff per la qualificazione allEuropeo 2013. Gli Azzurrini di Mangia si aggiudicano la prima partita con un gol di Immobile ma allAdriatico di Pescara, non esaurito vista anche e soprattutto lassenza di Verratti, il risultato sarebbe potuto essere anche più rotondo se Insigne, lo stesso Florenzi e De Luca non avessero sbagliato troppo davanti al portiere. Per il centrocampista giallorosso, maglia numero 8 sulle spalle, una prestazione comunque molto buona, lennesimo segnale di continuità e maturità e lennesimo messaggio a quella nazionale maggiore che, se continuerà così, presto lo chiamerà. La partita di Florenzi entra subito nel vivo: è sua la prima azione dopo soli 2 con un inserimento dalla sinistra che però non si conclude nel migliore dei modi, poi il romanista è il solito moto perpetuo e uno dei primi ad abbracciare dopo il gol Immobile, che porta in vantaggio gli Azzurrini con un tocco ravvicinato dopo la respinta del portiere svedese su una pericolosa punizione di Insigne. Alla mezzora Alessandro cerca, e per poco non trova, la gloria personale con unazione solitaria: il centrocampista parte dalla propria metà campo e lascia partire un destro potente da fuori area che costringe il portiere alla respinta a terra. Il pallone di entrare in porta non ne vuole sapere, lex romanista Frascatore mette tanti palloni in mezzo ma né Insigne né Immobile riescono a finalizzare e non ci riesce, al 23 della ripresa, neanche Florenzi che calcia da 25 metri ma imprime poca forza al pallone e per Johnsson non ci sono problemi. A 10 dalla fine Mangia lo toglie (esausto) e al suo posto mette Viviani, ma, nonostante le forze fresce, il 2-0 non arriva e la partita termina così. Martedì nel ritorno in Svezia ci sarà da soffrire. E chissà che in campo non ci sia anche Simon Thern, ieri in panchina: 20 anni, è il figlio di Jonas, che ha indossato la maglia della Roma dal 1994 al 1997.