GASPORT (M. CECCHINI) - «Avremmo preferito fare l'assemblea in un altro giorno». In apertura del consesso annuale per l'approvazione del bilancio, Claudio Fenucci è buon profeta, perché il diluvio di critiche che arriveranno da parte de
Bilancio: meno 58 milioni Al di là del buonismo, anche i casi di Destro e Pjanic suscitano preoccupazioni. I due talenti per ora sembrano ai margini del progetto boemo e, visto gli investimenti operati su di loro la questione preoccupa tutti, anche gli azionisti, che comunque approvano un bilancio che denuncia perdite per 58,2 milioni. Le critiche però sono serrate, condite dall'ironia per l'assenza di dirigenti importanti. Nel mirino tanti argomenti: la mancata cessione di De Rossi («un suicidio»), i compensi per i procuratori («perché 19,3 milioni?»), i tanti giocatori regalati con buonuscita, le esternazioni di Zeman («ci possono nuocere»), lo stadio («finora solo chiacchiere»), la composizione della proprietà Usa, fino ad arrivare addirittura all'entità dello stipendio dei dirigenti, di cui è stato chiesta la struttura (fisso, premi, benefit) tanto da minacciare richieste alla Consob in merito. Lo sperduto Fenucci ha fatto fronte a quanto ha potuto e, se sull'assetto della controllante LLC ha alzato le braccia («non siamo tenuti a conoscere la loro governance»), ha annunciato però la ricapitalizzazione di 50 milioni (già versati) entro il 31 dicembre e confermato una prossima di 30 milioni entro il 2014. «Stiamo crescendo - conclude - il tempo gioca per noi». Possibile, ma l'idillio, però, sembra davvero finito.