CORSERA (G. PIACENTINI) - Osvaldo preoccupa, Totti no. La brutta notizia di ieri è che lattaccante italo-argentino sente ancora dolore al ginocchio infortunato, e a Cagliari (arbitra Giannoccaro, quattro vittorie giallorosse in altrettante gare dirette) non ci sarà
Nel borsino altalenante dello stato di forma dei giocatori della Roma, davanti al nome dellargentino questa settimana va messo il segno più. Almeno in mezzo al campo, perché fuori Erik è stato protagonista involontario delle cronache dopo che alcuni ladri si sono introdotti nel suo appartamento. Nel rettangolo verde, però, le cose vanno decisamente meglio dopo un inizio poco brillante che gli aveva fatto perdere il posto da titolare. La partita col Bologna è stata rassicurante, non solo per il gran gol segnato ma perché largentino è sembrato maggiormente integrato nel gioco zemaniano. Probabilmente è una coincidenza, ma la sua uscita dal campo (e quella contemporanea di Pjanic) ha coinciso con il crollo della Roma che si è fatta rimontare dalla formazione rossoblù. Nel cambio con Nico Lopez (in gol nel debutto contro il Catania alla prima di campionato), col quale è stato in ballottaggio fino allultimo per una maglia da titolare, stavolta la formazione giallorossa ci ha rimesso e i tifosi romanisti, depressi per la sconfitta, abbandonando lo stadio hanno trovato proprio nella prestazione dellargentino uno dei (pochi) motivi di ottimismo in una domenica da dimenticare. Anche per questo motivo Zeman ripartirà da lui. Il bastone («Non esiste che un mio attaccante giochi spalle alla porta» e «non ha ancora capito niente dei movimenti che deve fare») e la carota («Ha delle giocate che non mi aspetto») stanno avendo il loro effetto perché «El Coco » sembra un giocatore diverso. E domenica a Cagliari avrà la sua seconda possibilità consecutiva per far cambiare idea agli scettici.