GASPORT (M. CECCHINI) - I poeti hanno sempre ragione, anche quando parlano d'altro. E così quando Langston Hughes ammoniva che «la vita non è una scala di cristallo» cioè ogni conquista è fatica la frase all'improvviso è parsa perfettamente attinente alla situazione di Pablo Daniel Osvaldo e Mattia Destro. Cesare Prandelli ha appena finito la loro santificazione come «attaccanti moderni», affidando alla coppia la casacca di titolari
Dieci anni fa Insomma, l'esordio dal primo minuto del nuovo tandem d'attacco della Nazionale avviene sotto auspici singolari, ma la coppia ha (anche) il vantaggio di giocare nella stessa squadra. Anzi, secondo le statistiche, è il primo attacco «giallorosso» titolare della storia azzurra, visto che il 18 maggio 2002 Montella e Delvecchio giocarono in coppia contro la Repubblica Ceca solo dal 24' della ripresa. Ovvio che nelle varie soluzioni è tenuto fuori Totti che pur non da attaccante puro ha affiancato tanti suoi compagni romanisti. In ogni caso, tutto questo è una storia di archeologia sentimentale. Non sorprende, infatti, che Prandelli insista sul concetto di modernità delle punte, che significa «non dare punti di riferimento, giocare di fronte alla porta, e sapere muoversi su tutto il fronte. Cose che Destro e Osvaldo sanno fare».
ItalRoma Mattia metabolizzato l'esordio in amichevole contro l'Inghilterra si prepara alla «prima» dall'inizio in una partita da tre punti. «Non mi sento sotto esame, in fondo si tratta solo di una partita di calcio. Abbiamo parlato tanto dopo la partita con la Bulgaria. Dopo l'ItalJuve, ora speriamo che questa diventi una ItalRoma. Con Osvaldo infatti ci conosciamo bene. Avere Zeman, poi, è il massimo per degli attaccanti. Adesso, però, occorre concentrarsi su Malta. È una partita importante, guai a sottovalutarla: sappiamo che dobbiamo vincere a tutti i costi». Per Destro la scalata è stata rapida. «In pochi mesi sono passato dal Siena alla Nazionale. Per me è un motivo d'orgoglio, senza contare che la maglia azzurra ti fa sempre crescere. Quando ho lasciato l'Inter mi sono rimesso in gioco con umiltà. Ringrazio Sannino per avermi fatto crescere, adesso sta a me dimostrare il mio valore». Il futuro, però, potrebbe avere i colori del passato. «Dopo aver fatto coppia con lui nella Primavera dell'Inter, sono curioso di ritrovare in azzurro Balotelli. Mario è un grande giocatore». Grande abbastanza da far aumentare la concorrenza in attacco in modo esponenziale. Corollario: Osvaldo e Destro faranno bene stasera a premere sull'acceleratore. Perché la vita non è una scala di cristallo.