IL ROMANISTA (G. DELL'ARTRI) - Cambia il Paese, cambia la regione, cambiano (alcuni) giocatori ma non cambiano le abitudini della Roma di Zeman. In quello che è il ritiro giallorosso numero due, secondo il tecnico quello più importante considerando che la rosa che ha a disposizione è e sarà per larghi tratti quella definitiva, lallenatore boemo non ha modificato di una virgola
. I giocatori non si lamentano e accettano tutto col sorriso. I big sono in camera da soli (Totti, De Rossi, Burdisso e Osvaldo), gli altri in doppia. I portieri, ad esempio, stanno insieme, così come Tachtsidis e Bradley, Dodò e Castan - di ritorno dal Brasile hanno perso laereo e sono arrivati con un giorno di ritardo - Piris e Balzaretti, Destro e Florenzi. Le serate vengono trascorse tra tv - con particolare predilezione per i Giochi olimpici - e Internet. Intorno al castello che ospita la squadra (al campo, come a Riscone, si va con i pulmini) ci sono solo montagne e nuvole. Il menù non concede spazio a deroghe: a colazione ci sono affettati magri, prosciutto e breasola, yogurt, marmellata, toast e succhi di frutta. A pranzo pasta o riso in bianco, petto di pollo o prosciutto, verdure a volonà, frutta e frutta secca. A cena, idem. Lo staff mangia in unaltra sala e qualche sfizio in più se lo concede visto che un paio di sere fa ha avuto anche la cotoletta. Concesso il caffè, che a Riscone è comparso soltanto dopo qualche giorno, ma secondo alcuni rumors di corridoio non è che sia proprio il massimo.