LEGGO (F. BALZANI) - Sigaretta accesa e battute da showman. Sabatini a Trigoria ha fatto il punto alla vigilia della partenza per Riscone. «Zeman non sarà il nostro scudo spaziale e la nostra non sarà una Rometta», ha esordito il ds apparso decisamente più entusiasta rispetto lo scorso anno riguardo la scelta del tecnico: «Questanno abbiamo affidato la Roma a un conduttore straordinario. Con lui cè unempatia feroce che va al di là del tabagismo. La sua idea di calcio coincide con la nostra, vogliamo una Roma che porti i nostri attaccanti a fare 70 gol. Gli ho detto: sono preoccupato per la difesa, mi ha risposto: Non ti preoccupare, noi attaccheremo». Una stoccata a Luis
Una stoccata a Luis Enrique e indirettamente a Baldini con il quale i rapporti non sono più idilliaci. Come testimonia la battuta su Osvaldo: «Per me è incedibile. A me non frega niente se tira una bestemmiotta o dà una spintarella. È un grande attaccante». Poi il parziale dietrofront: «Baldini è un grande dirigente ed è necessario per la Roma. Ci scontriamo, ma senza scontri non si costruisce niente».
E da costruire cè ancora tanto. Gli acquisti annunciati non fanno impazzire la piazza, ora scettica sulle potenzialità della Roma americana. Sabatini si difende: «Castan come Piqué gioca una finale di un trofeo prestigioso (la Libertadores, ovvero la Champions sudamericana, ndr), ma il brasilano non lo definite un campione. Bradley non è un affare commerciale ma uno che sa vincere. Tachtsidis lha chiesto Zeman che vuole farne un campione. Dodò? Aspettatelo con affetto. Zeman lo vuole vedere, altrimenti abbiamo un colpo in canna. Top player? È una definizione inventata dai giornali. Ma un nome roboante potrebbe arrivare».
Sfuma Ogbonna: «Costa troppo». E il terzino destro? «Prenderemo un giocatore forte non italiano che non è Van Der Wiel. Ma non sottovalutate la rosa che abbiamo: penso a Lamela, che se buca mi dimetto, e Pjanic. Ma anche a Rosi e limbranato Angel. Destro? Situazione complessa tra Genoa e Siena ma siamo vigili».