CORSPORT (A. GHIACCI) - A volte la vita è strana davvero. Simpatica, se lumore di chi la vive è buono. Perfida, se quello che si fa si ribalta in un attimo, per caso. E così lultimo viaggio di Luis Enrique con la Roma si tramuta in ciò che il tecnico spagnolo non aveva mai fatto alla guida del club giallorosso. Lui, innovatore totale, aveva abolito, quando possibile, le trasferte di due giorni, preferendo spesso e volentieri il viaggio andata e ritorno
SERENO - Da venti giorni ormai, da quando cioè ha manifestato ai dirigenti lintenzione di andarsene, l hombre vertical è più sereno. Lo si nota negli incontri con la stampa: prima bastava pochissimo per irritarlo, ora è pronto a rispondere anche alle domande più scomode, sempre più disponibile, con il sorriso e con la battuta, anche nel giorno dellultima conferenza prepartita. Allaeroporto il tecnico spagnolo ha incassato gli ultimi complimenti dei tifosi, tra foto e autografi. Il suo gruppo di lavoro lo seguiva a poca distanza, e lui, accompagnato dal dirigente Baldissoni, era pronto a ridere con la gente che gli dava la mano tentando di ricaricarlo per il futuro. Loccasione è valsa anche un doppio incrocio con altre due squadre di A: il Lecce e lInter. I pugliesi hanno suscitato come al solito buone sensazioni nellamministratore delegato giallorosso Claudio Fenucci, ex di turno, mentre con i nerazzurri è andato in scena labbraccio con complimenti annessi tra Totti e Vito scala da una parte, e Stramaccioni, ax tecnico degli allievi giallorosi, dallaltra.
CAMMINO - Nel giorno della sua presentazione, Franco Baldini, citando Il cammino di Santiago di Coelho, aveva detto che «non è importante la mèta ma il cammino» . Peccato che, nel caso di Luis Enrique, che lo stesso dg ha voluto, la mèta non si sia mai vista e il cammino è stato tutto tranne che tranquillo. Sul volo che ha portato la Roma a Bologna, Luis Enrique si è sistemato alla prima fila. Il settimo tecnico dimissionario degli ultimi 12 anni di Roma proverà a dare tutto anche oggi, amaramente consapevole che lultima partita, quella del Manuzzi con il Cesena, non conta nulla. Lo ha chiesto anche ai giocatori però, «massimo impegno per chiudere» . Il gruppo ha apprezzato le doti del condottiero. Lo conferma Erik Lamela, allarrivo allaeroporto di Bologna: «Sì, mi dispiace che se ne vada, è davvero una brava persona» . [ ]