«Arrivederci Roma non posso restare»

11/05/2012 alle 10:35.

LEGGO (F. BALZANI) - «Ringrazio tutti, ma non posso più restare. Ho cercato di trasmettere le mie idee e non ci sono riuscito. Ora però non fermatevi, diventerete grandi». L’addio - struggente - di Luis Enrique alla Roma ora è reale. Lo è diventato alle 15,30 a Trigoria.

I giocatori sono rimasti in religioso silenzio, qualcuno (Osvaldo e Angel su tutti) aveva gli occhi lucidi. Poi gli abbracci tra lo staff spagnolo (in particolar modo il vice Moreno) e quello italiano che resterà a Trigoria. Luis Enrique se ne va al termine di una stagione fallimentare e domenica a Cesena dirigerà per l’ultima volta la Roma, rinunciando a un altro anno di contratto e a parecchi soldi (1,6 milioni). Il suo futuro per ora resta un mistero (probabile un anno di stop), quel che è certo è che già lunedì Lucho si trasferirà di nuovo a , poi partirà per le vacanze. Lo stress di una piazza come Roma, abbinato alla mancanza di risultati e alla richiesta della moglie di tornare in Spagna, è alla base del suo addio dopo soli 10 mesi. Il primo tecnico della gestione americana se ne va portandosi dietro le scuse di Baldini che fino all’ultimo ha provato a convincerlo a restare. «La colpa è solo di noi dirigenti», hanno dichiarato a più riprese il e quello sportivo della Roma. Dichiarazioni che non sono bastate a trattenere Lucho così come non è bastato uno striscione che ieri campeggiava all’ingresso di Trigoria: «Luis tieni duro, è qui il tuo futuro». Non più.