GASPORT (M. IARIA) - Oggi la Lega non scaricherà Claudio Lotito. All'ordine del giorno dell'assemblea sono previste le elezioni del supplente temporaneo del patron laziale in consiglio federale, del vicepresidente e di un consigliere di Lega. Ma l'intero pacchetto di nomine, concepito l'8 marzo e rinviato di volta in volta, verrà definitivamente riposto in un cassetto.
Incastri La supplenza in consiglio federale, infatti, era strettamente collegata - per un gioco di equilibri politici alle nomine interne alla Lega. Andrea Agnelli, il quale si era autocandidato come sostituto di Lotito (Campoccia dell'Udinese aveva fatto un passo indietro), sa comunque che è solo questione di tempo: quando si tratterà di rinnovare l'esecutivo della Figc, vista la sua ambizione a far crescere il peso specifico della Juventus, potrà entrare dalla porta principale. Dopo aver fatto da mediatore nella vertenza tra grandi e medio-piccole sui bacini d'utenza (un bel credito, non c'è dubbio), Lotito sarà libero di proseguire la sua battaglia legale contro le istituzioni sportive senza l'ombra di un supplente. Nei prossimi giorni il presidente della Lazio ricorrerà comunque al Tar per ottenere il reintegro nella stanza dei bottoni federale, dopo le bocciature della giustizia sportiva e il difetto di giurisdizione sollevato dal Tribunale civile di Roma. Il pacchetto di oggi prevedeva l'elezione di De Laurentiis a vicepresidente di Lega, con la liberazione di un posto a favore del Genoa, e quella di Fenucci a consigliere. Niente da fare. Le due poltrone del direttivo di Lega vacanti da quasi un anno, cioè dall'uscita di scena di Rosella Sensi e Garrone, resteranno senza padrone.
Governance La stessa Roma preferirebbe a questo punto, con la stagione ormai in dirittura d'arrivo, aspettare l'attesa rivoluzione. Cosa? Il varo di una nuova governance che liberi un po' la Lega dalla morsa dei club di A. Attualmente tutto passa dall'assemblea delle venti, che spesso si distingue per l'alto tasso di litigiosità. La commissione coordinata da Ezio Maria Simonelli è al lavoro per definire nel giro di un mese una revisione dello statuto, restituendo centralità al consiglio, come avveniva in passato. Un consiglio formato da 5 grandi e 5 medio-piccole, con un presidente di rappresentanza, anche se De Laurentiis continua a spingere per una presidenza a rotazione in capo ai club.
Varie Oggi in assemblea si parlerà anche di scommesse. Oltre al progetto di vigilanza e controllo sui tesserati, c'è la richiesta di otto società di rivedere la responsabilità oggettiva, con Coni e Figc sul piede di guerra. Ma non verrà dato seguito. Il Siena si è già sfilato: ha annunciato che si asterrà perché sono mutati i presupposti e Massimo Mezzaroma, sottoposto a un delicato intervento chirurgico a Vienna, non ci sarà. Possibili momenti di tensione quando si arriverà a discutere del paracadute per la retrocessione: le piccole spingono per incrementarlo, le big non hanno alcuna intenzione di sforare il tesoretto messo già da parte.