IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Una doppietta di Ibrahimovic. Ancora. Come allandata condanna la Roma. Lo svedese è luomo in più del Milan: corre, pressa, tira e sbaglia. E, nonostante tutto, fa due gol. Finisce così 2-1 lanticipo della ventinovesima giornata che vede la Roma impegnata a San Siro. Si gioca alle 18, lora del tramonto, che si intravede sullo stadio mentre le due squadre si riscaldano ma che non si intravede sul campionato della Roma, chiamata a reagire domenica prossima contro il Novara allOlimpico.
Perché perdere a Milano contro i campioni dItalia ci sta e il risultato non è neanche bugiardo. I rossoneri tirano di più, colpiscono un palo e una traversa e ogni volta che hanno il pallone tra i piedi danno limpressione di poter far male. Al contrario della Roma che tira pochissimo in porta nonostante Luis Enrique schieri dallinizio Totti e i due bomber stagionali Osvaldo e Borini e metta a partita in corso anche Bojan e Lamela. A parte il gol dellitalo argentino tutti male, incapaci di mettere paura allex Mexes e a Bonera che gioca tutta la partita da centrale al posto di Thiago Silva, costretto a chiedere il cambio dopo pochi minuti. I brividi per la Roma ci sono già dopo neanche 10 minuti quando Stekelnburg risponde da campione deviando sulla traversa una punizione di Ibra da 30 metri e uscendo 60 secondi dopo sempre sui piedi dello svedese lanciato a rete. Il Milan alla mezzora reclama un rigore per un fallo di Kjaer su Ibra ma Mazzoleni lascia proseguire e sullazione successiva ammonisce Osvaldo per un fallo su Mesbah.
La Roma fatica a costruire gioco, Ibrahimovic ci prova ogni volta che ha il pallone tra i piedi (o sulla testa) ma occasioni vere e proprie non ce ne sono neanche per i rossoneri. Al 39 arriva il primo tiro in porta della Roma con Borini che tenta di sorprendere Abbiati da fuori area: buona lidea, pessima la mira. E migliore quella di El Shaarawy che col destro dal limite centra il palo alla sinistra di Stekelenburg: giallorossi fortunati anche perché né Ibra né Emanuelson sono rapidi nella ribattuta. La partita si anima negli ultimi minuti quando Taddei sulla sinistra non vede Totti solissimo in area e tenta di mettere in mezzo un pallone improbabile che il Milan manda in angolo. La Roma rimane in attacco e Ambrosini rinvia male un pallone che finisce sui piedi di De Rossi: tiro dal limite, Osvaldo ci si avventa e tocca quel tanto che basta per battere Abbiati. E portare la Roma in vantaggio.
Nella ripresa la Roma sembra aver acquistato sicurezza col gol e prova subito a raddoppiare con Totti che da posizione favorevole tenta un pallonetto che termina alto sopra la traversa. La partita è decisamente più vivace rispetto ai primi 45 e anche Marquinho tenta col sinistro di battere Abbiati, che però respinge. Dopo 6 il Milan pareggia: cross di Ambrosini, De Rossi in scivolata tocca col braccio e Mazzoleni dà il rigore che Ibrahimovic trasforma senza problemi. Sullazione la Roma e Heinze protestano per un fallo di El Shaarawy.
Allegri si gioca la carta Boateng al posto di Emanuelson e San Siro si trasforma in una bolgia, la Roma risponde con Bojan e Pjanic al posto di Totti e Borini. Il bosniaco va a fare il trequartista, lo spagnolo si sistema accanto a Osvaldo. La mossa però non produce effetti perché è sempre il Milan a fare la partita con De Rossi e compagni che si difendono cercando di approfittare di qualche errore di distrazione dei rossoneri. Che non succede e, anzi, ci vuole ancora un super Stekelenburg alla mezzora a chiudere lo specchio a Ibrahimovic pronto a calciare a botta sicura. Anche la traversa dà una mano alla Roma e blocca un tiro di Muntari che approfitta di una dormita colossale di Rosi e tira un missile su cui Stekelenburg non sarebbe mai potuto arrivare. Ancora Osvaldo, a 10 dal termine, prova a gelare San Siro ma il suo colpo di testa su assist su punizione di Pjanic si perde nella curva rossonera. Luis Enrique vuole vincere e negli ultimi minuti toglie Gago e mette Lamela. Ma non cè niente da fare: su un lancio lungo Kjaer si addormenta, viene superato da Ibrahimovic che prima tenta un pallonetto su Stekelenburg in uscita e poi, scavalcato il portiere, di testa fa 2-1.