IL ROMANISTA (D. GALLI/P. MOURE') - «Questa Roma qui non può fare a meno di De Rossi». Punta del Este, Uruguay. È il mare del Divino. Paulo Roberto Falcao si sta godendo il relax dellestate australe. Niente calcio, please.
Ottobre di otto anni fa, in unaltra intervista concessa proprio al Romanista, Falcao lo piazza almeno un paio di gradini sopra Cassano: «De Rossi ha carattere e fisico, è il futuro di questa squadra, mentre Cassano va aiutato a crescere». Touché, Totò. E quando Daniele non attraversa un periodo felicissimo, Falcao lo giustifica: «È normale che possa attraversare un momento no. Ma poi i grandi sono capaci di uscire fuori dalle situazioni difficili. Perché hanno il vantaggio di saper giocare al calcio». Non è amore, è unoggettiva valutazione che il Divino fa delluomo-giocatore-tifoso romanista Daniele De Rossi. Luomo di cui «la Roma non può fare a meno». Chiaro il concetto, no? E se non è amore quello di Falcao per De Rossi, è amore quello di De Rossi per Falcao. Però ci sta, perché Daniele, nato nell83, è esattamente quel figlio che chiede al papà Albertochi era Paulo Roberto. «Non potevo mica prendermi il 9 - disse una volta De Rossi, spiegando perché in azzurro aveva voluto la maglia numero 5, quella del Divino - e il 5 è un numero che mi è sempre piaciuto. Avrei voluto prenderlo anche alla Roma, ma lo prese invece Mexes che aveva appena firmato (nel 2004, ndr). So che il 5 a Roma rappresenta Falcao, giocatore simbolo del secondo scudetto, ma ho preso il 16 perché è il giorno in cui è nata mia figlia».
La figlia. Gaia. Ecco, quello sì che è Amore. Ma un altro Amore, quello con la a maiuscola. La Roma non può essere paragonata a Gaia, come per nessun padre del mondo. La Roma è unaltra cosa, ma è la cosa più importante allinfuori della famiglia. Lo è ogni romanista, lo è quindi per Daniele. È questo lerrore in cui si cade spesso, quando si parla del rinnovo di De Rossi. "Non firma, non è della Roma". Ma che cazzata. Non firma (non ancora), perché è una trattativa complicata, come la definisce qualche fonte bene informata, che porterebbe (o porterà) Daniele a legarsi con la Roma per altri quattro o cinque anni. Ma a che cifre? È con quale eventuale clausola rescissoria? Di questo si discute, di questo si sta trattando. De Rossi è il massimo che cè, è pure più forte di Xavi (tanto per citare il modello barcellonista che fa così tendenza), tra due settimane sarebbe libero di firmare altrove. Se ha aspettato fino a questo punto, è perché alla Roma ha concesso lultima parola. Poteva decidere di andare altrove già molto tempo fa. Senza indugiare. Al Real avrebbe vinto di più, o comunque prima. Non è successo, non ancora, perché il rimpianto è sempre quello. «Quello di poter donare una sola carriera alla Roma». È lo stesso rimpianto che aveva anche il 24 luglio dell83. Quando le maglie andavano dall1 all11. E Falcao era già Re. Quel giorno, nacque lerede.




