Buffon-Totti, baci e parate tutto il calcio in undici metri

14/12/2011 alle 09:57.

IL GIORNALE (T. DAMASCELLI) - Due campioni del mondo a confronto, distanti undici metri uno dall'altro, un duello davanti a cinquantamila persone, cinque secondi per decidere, uno solo per sbagliare. Calcia Totti, para Buffon. Così vanno le cose di football quando c'è un terzo uomo che tutto sapeva e tutto aveva previsto

Lunedì il pupone aveva preparato la festa e il pollicione, l'eventuale gol avrebbe portato alla Roma una vittoria di prestigio e fermato, per la prima volta, la imbattuta. Non so e non credo che in quei rari secondi che lo hanno diviso dall'idea e dal tiro abbia pensato al Filippi di cui sopra, il pallone è partito dalla parte migliore, quella alla destra per chi riceve, di Buffon che ha dimostrato una reattività, nel tempo e nello scatto, che pochi gli accreditavano. Del resto, è cronaca dello scorso campionato, i saggi della , Delneri e Marotta, lo avevano messo in ballottaggio con Storari, forse poco abituati a gestire un campione vero. Buffon, dunque, ha spento il sogno di e con lui quello della Roma bostoniana e bancaria.

Quel rigore sembra aver riassunto tutto un campionato e la storia di due capitani: il tramonto lento, malinconico ma inesorabile di , il risorgimento imprevisto di Gianluigi Buffon, insieme la Roma e la che c'erano e vorrebbero essere ancora ma che devono fare i conti con una realtà veloce, anagrafica e non soltanto. è romanista di nascita, di vita, di testa. Buffon è diventato juventino per mercato, la sua fedeltà è stata esaltata nell'irripetibile estate del Duemilasei: retrocessione in B e titolo mondiale, due strade opposte con una sola decisione, la permanenza alla .

Due simboli, dunque, due modi diversi e uguali di intendere il football e la vita quotidiana, entrambi uniti a donne esuberanti, attrici, bellissime, entrambi uomini di comunicazione elementare e immediata, così il loro stile di interpretare il football. All'inizio della partita si erano abbracciati affettuosamente, scambiandosi i gagliardetti. Undici metri dopo si sono ritrovati assieme e, subito, divisi. Il silenzio, la corsa, la finta, il colpo secco, l'urlo strozzato, la gioia, la delusione, la fine dell'incubo, l'inizio del dramma ma nessun gesto plateale, nessun insulto, nessuna lacrima, tra amici, tra campioni non sarebbe elegante. Non è stata soltanto una nota di cronaca. E' anche storia di uno sport che a forza di inseguire se stesso ha smarrito la propria vera identità, un gol, un tiro, una parata, , Buffon: il football.