La Roma avrebbe accettato di venire incontro alle richieste di De Rossi alzando l’offerta dai 3,2 milioni di euro iniziali a 5 milioni a stagione. Una buona notizia che non cancella l’ombra che anche Baldini si trascina dietro, la sconfitta di Genova: «Siamo stati vittime del bel gioco che comunque resta il nostro marchio di fabbrica. Ma questi sono i rischi che si corrono quando si sceglie di non giocare all’italiana. Abbiamo preso Luis Enrique per questo: non possiamo giocare 85 minuti di grande calcio e poi accontentarci del pareggio facendo catenaccio. Abbiamo scelto questa tipologia di approccio e ci prendiamo tutto il pacchetto, coi pro e i contro».

Un’altra ombra è stata sottolineata a Baldini dagli azionisti nel corso dell’assemblea che ieri ha ufficialmente proclamato DiBenedetto presidente della Roma. Come mai i giovani della Primavera, dopo i fuochi d’artificio d’inizio stagione sono stati accantonati? «Il progetto giovani - ha risposto il dg - va avanti. Ci dispiace per Caprari, Verre e gli altri. Volevamo puntare forte su di loro già quest’anno, ma dopo la sconfitta con lo Slovan abbiamo deciso di tornare sul mercato e a pagare dazio sono stati proprio i giovani della Primavera che restano un nostro fiore all’occhiello. Trigoria sta subendo delle modifiche anche per favorire il loro contatto con la prima squadra».

Intanto è tornata ad allenarsi la Roma in vista della sfida contro il Milan di domani. Pjanic ha svolto solo lavoro differenziato al fianco di Totti: entrambi daranno forfait. Così come Rosi e Kjaer, mentre Luis Enrique è pronto a rivoluzionare ancora una volta la formazione: Juan tornerà al centro della difesa al fianco di Heinze, Greco prenderà il posto di Pizarro, mentre Osvaldo formerà il trio d’attacco al fianco di Bojan e Lamela.