IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Nonostante il pessimo avvio di stagione, la conferma di Luis Enrique era pressoché scontata. La nuova Roma, però, fa di più stringendosi in blocco attorno al tecnico e conferendogli un ulteriore attestato di stima e di fiducia per bocca del suo proprietario, Thomas DiBenedetto: «Capisco il dispiacere dei tifosi ma ci vuole pazienza spiega limprenditore americano - Sia Luis Enrique che Sabatini stanno lavorando molto duramente per uno stile di gioco incredibile, eccitante, che possa entusiasmare i tifosi. Quando arriveranno i gol, tutti quanti potranno capirlo e comprenderlo».
Loccasione per ascoltare le sue riflessioni è la bella iniziativa che ha portato in Italia la formazione calcistica giovanile del Vegalta Sendai proveniente da una delle città maggiormente colpite dal terremoto e dallo tusnami dello scorso marzo. Dopo la gara del pomeriggio a Trigoria contro i giovanissimi nazionali della Roma (risultato 1-1) in serata DiBenedetto (insieme con Tacopina, Baldissoni, Conti, Tempestilli e Fenucci: lad in mattinata aveva incontrato larchitetto Zavanella a Trigoria per la questione stadio) è ospite presso lambasciata giapponese.
Si trova a suo agio vicino allambasciatore nipponico Kohno, al quale qualche minuto prima ha regalato una maglietta di Totti con tanto di dedica personale del capitano: «In passato dissi che Roma non è stata costruita in un giorno ma nemmeno una squadra si può costruire in un tempo così breve spiega - anche se i 14 giocatori (lapsus: in realtà sono 11, ndc) che abbiamo comprato è un po come costruire un team in 24 ore. Ripeto, ho piena fiducia nellallenatore e nei dirigenti. Certo, la squadra vuole giocare in questo modo, vuole avere uno stile differente e non è semplice». Un DiBenedetto sempre più a suo agio nelle vesti di futuro presidente (la nomina arriverà per cooptazione martedì) e anche molto appassionato. A raccontare qualche retroscena della gara dellaltra sera, è il legale Tacopina, prossimo ad entrare nel cda giallorosso: «Mentre il Siena attaccava, Tom mi dava dei pugni sulle gambe e mi diceva Stiamo subendo Joe, stiamo subendo. Cosa ha detto al gol? Irripetibile (ride)».
Scherza Tacopina che sul completo color carta da zucchero che sfoggia ha una spilla con lo stemma giallorosso: «Abbiamo giocato male solo negli ultimi minuti ma ci vuole pazienza. Questo è un progetto che avrà bisogno di qualche anno. Sabatini? Un genio, ha comprato giovani interessantissimi come Pjanic». Poi arriva la stilettata che non ti aspetti: «Laltra sera non era la mia prima volta allo stadio. Venni invitato anche 4 anni da una ragazza...(sorride)». Il riferimento, nemmeno troppo velato, è a Rosella Sensi e in generale allaffaire Soros, poi sfumato. Nella mattinata di ieri Luis Enrique ha tenuto a rapporto la squadra con il ds Sabatini. Nessuna reprimenda eccessiva ma linvito ai calciatori (rimasti a dir poco sorpresi) a non perdere la fiducia e a sorridere di più. Chissà che i prossimi risultati non possano aiutare.