GASPORT (A. CATAPANO) - Memoria corta o disonestà? La nuova Roma si pone il dubbio. Possibile che nessuno ricordi più il destino che avrebbe atteso questa società se non fosse stata acquistata dagli americani? Sarebbe fallita o, nella migliore delle ipotesi, smantellata per consentire a UniCredit di rientrare dei crediti concessi alla Sensi
Ma quanti problemi Più che altro, sarebbe un miracolo. Non mancano gli ostacoli: i rischi di un progetto tecnico «rivoluzionario», la necessità di svecchiare la squadra e tagliare gli ingaggi, il caso De Rossi, la convivenza difficile tra fuori corso e matricole, la gestione particolare di Totti. «Francesco è parte vitale del progetto assicura Fenucci : e anche lui presto si sentirà parte integrante di questa Roma». Il capitano prosegue nel silenzio, per lui si alternano a parlare gli altri, estimatori di vecchia data e nuovi amici. Ieri è stato il turno di Zeman («Alla Roma non conviene rinunciare a Totti, anche se niente è eterno») e Gian Paolo Montali, che ha gestito la Roma nella transizione ma poi è rimasto fuori dal nuovo progetto. «Totti è un calciatore straordinario, ha giocato anche con le infiltrazioni. Una persona vera e diretta, con un grande entourage. Luis Enrique? Ci vorrà pazienza, la società dovrà essere forte».
Ma quando? DiBenedetto si insedierà definitivamente non prima di metà settembre, Franco Baldini resterà a Londra fino a ottobre, Sabatini gira come una trottola per convincere vecchi e nuovi della bontà del progetto. «Presto Walter annuncia Fenucci incontrerà l'agente di De Rossi per avviare la trattativa per il rinnovo». Non sarà breve nè semplice, a lui i milioni del City ronzeranno in testa per un po', col rischio di minarne la serenità. Si fa un gran parlare di attaccanti, ma è il centrocampo il reparto più problematico della Roma. Sabatini ieri ne ha discusso a lungo con Luis Enrique, poi è volato a Parigi: per sistemare Borriello al Psg o prendere Miralem Pjanic dal Lione? Nel primo caso, il tentativo è fallito. «L'interesse del Psg è decaduto», annuncia il d.s. Già, Borriello ha rifiutato il trasferimento in prestito. Così, Palacio diventa una chimera. Nel caso di Pjanic, bosniaco, 21enne, centrocampista offensivo, la Roma fa sul serio con un'offerta di 10 milioni (o l'inserimento di Fabio Simplicio). In alternativa, o in tandem, resta il solo Gago, che peraltro convince poco Sabatini. Diarra è sfumato e Guarin è troppo caro.
Infine, buone notizie su Kjaer: trovato l'accordo con il Wolfsburg dopo l'ultimo scambio di fax, oggi l'annuncio definitivo. «Finalmente, sono felice» le parole del danese.